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Da Cutro a palazzo Chigi, ma lontano dagli occhi

Da Cutro a palazzo Chigi, ma lontano dagli occhiGiorgia Meloni e Antonio Tajani hanno ricevuto a palazzo Chigi i parenti delle vittime del naufragio di Cutro – LaPresse

Relitto di Stato 18 giorni dopo il naufragio il governo Meloni riceve alcuni familiari e superstiti. Trasferimento da Crotone blindato, domande inopportune e tante promesse

Pubblicato più di un anno faEdizione del 17 marzo 2023

Mi si nota di più se li incontro o se non li incontro? Li incontro, ma senza farmi notare. O meglio: senza farmi vedere. Sia mai qualche giornalista faccia domande scomode, come a Cutro, o siano proprio i parenti a chiedere perché nessun mezzo di soccorso è andato incontro alle vittime. Allora meglio giocare a porte chiuse. Nessuno dica che non ho la coscienza a posto.

DICIOTTO GIORNI DOPO il naufragio del caicco Giorgia Meloni è finalmente riuscita a guardare in faccia zii, cugine, fratelli, sorelle e forse anche genitori degli 86 morti e dei tanti dispersi del naufragio a pochi metri dalle coste crotonesi. Tra loro anche qualche sopravvissuto. Dalla Calabria ionica sono partiti in una trentina a bordo di un C-130 dell’aeronautica militare organizzato dal ministero della Difesa. Dopo lo sbarco nell’aeroporto di Ciampino sono stati imbarcati su un autobus della polizia, con i vetri oscuratissimi. Direzione palazzo Chigi, ingresso posteriore. Di fronte a quello anteriore c’erano fotografi e giornalisti. Comunque troppo vicini: le forze dell’ordine li hanno fatti spostare un po’ più in là, in un angolo di piazza Colonna.

L’INCONTRO SI È TENUTO nella Sala Verde, come la speranza. Familiari delle vittime e superstiti hanno fatto «appello al cuore di madre» del presidente Meloni. Che ha risposto con una domanda: siete consapevoli dei rischi legati alle traversate del Mediterraneo? Una sensibile novità da parte del governo. Solo due settimane prima Piantedosi aveva chiuso la frase con il punto esclamativo, equiparando consapevolezza a colpa. In particolare dei genitori verso i figli.

«ABBIAMO CHIESTO di continuare le ricerche dei dispersi e di facilitare i ricongiungimenti familiari. Sia dei superstiti che hanno parenti all’estero, sia di chi è perseguitato e ha bisogno di arrivare in Italia», dice Mohammad Haroon Faizi. Andata bene? «Speriamo metta in pratica quello che ha detto», continua Faizi.

IL DUBBIO È LECITO perché a leggere il comunicato di Palazzo Chigi le promesse sono state tante e ben assortite. «Il Presidente ha garantito che proseguirà la ricerca delle salme, incluse quelle presumibilmente imprigionate nel barcone, ancora incagliato sul fondale». Ci mancherebbe altro. «Ha assicurato inoltre l’impegno diplomatico dell’Italia in sede Ue per dare seguito alle richieste di accoglienza e di ricongiungimento in altri Paesi europei, in particolare in Germania». Stupirebbe il contrario.

POI PERÒ al governo deve essere sfuggita un po’ la mano, l’impegno è stato garantito anche «per un Afghanistan libero e rispettoso dei diritti umani, in particolare di quelli delle donne; per superare le diverse crisi che hanno colpito Pakistan, Palestina e Siria». Dall’elenco manca la pace in tutto il «globo terracqueo». Del resto accanto a Meloni c’erano soltanto Tajani e Mantovano. Mancava Crosetto.

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