«Verità e giustizia per le vittime del mare e dimissioni di Piantedosi e Salvini», le parole d’ordine della manifestazione nazionale dell’11 marzo a Crotone con cui le reti sociali e antirazziste nazionali chiamano a raccolta il «popolo dell’umanità» dopo la strage di Steccato di Cutro. Il Tavolo Asilo ha deciso di dare un’accelerata alla mobilitazione già in corso dal giorno della tragedia. La necessità di velocizzare la mobilitazione è stata dettata dalla preoccupazione che i riflettori si spengano su Crotone, nella speranza che la magistratura non metta su un binario morto la individuazione della catena di comando e le responsabilità dei soccorsi mancati. L’apertura di un secondo fascicolo d’indagine contro ignoti e senza ipotesi di reato da parte della Procura pitagorica è un segnale che viene accolto positivamente dai movimenti antirazzisti.

Le centrali associative nazionali e le loro articolazioni territoriali laiche e cattoliche, consapevoli delle difficoltà di carattere pratico, hanno deciso di anticipare la data del corteo nazionale di una settimana. Domani si svolgeranno presidi e sit-in locali in tutta Italia. Per poi convergere il sabato successivo in riva allo Jonio. Unità e radicalità le coordinate di partecipazione. Consapevoli del pericolo autoritario e reazionario che incombe sul Paese.

La presenza ieri del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a Crotone e il previsto arrivo di tutti i leader della sinistra ad omaggiare i migranti di Steccato nella camera ardente del Pala Milone vengono giudicati positivamente. Per una risposta di massa alla barbarie e alla disumanità al potere.

La Cgil, l’Arci, la Caritas, il sindacalismo di base, le organizzazioni del terzo settore, i centri sociali, le realtà di movimento, le Ong e l’intero arcipelago antirazzista nazionale si danno appuntamento per il corteo con partenza alle 14 che attraverserà i luoghi simbolo della tragedia.