Aveva criticato il ministro Valditara, per questo avrebbe violato il nuovo codice etico dei dipendenti pubblici: Christian Raimo il 21 maggio dovrà comparire nella sede dell’ufficio scolastico regionale del Lazio, essendogli stato notificato un provvedimento disciplinare. Scrittore, docente e candidato alle europee con Avs, ha racconta quanto avvenuto in un lungo post sui social in cui chiede: «Si può criticare un ministro?». E ancora: «Purtroppo sanzioni, querele, provvedimenti disciplinari sono il modus operandi di un governo sempre più illiberale e antidemocratico», facendo riferimento anche alla professoressa Donatella Di Cesare, prosciolta dopo essere stata querelata dal ministro Lollobrigida, e alla professoressa dell’Aria che nel 2019, durante le celebrazioni della giornata della memoria, aveva fatto fare un lavoro agli studenti in power point, accostando le leggi razziali del 1938 al decreto sicurezza sull’immigrazione dell’allora ministro dell’Interno Salvini ricevendo una sanzione poi annullata dal Tribunale di Palermo perché illegittima.

All’appuntamento all’Ufficio scolastico regionale andrà, racconta, accompagnato da un avvocato e con il sostegno della Flc Cgil, «che per fortuna mi appoggiano pro bono, credendo che questa sia una battaglia di libertà per tutti» ma «avrei preferito fare lezioni in classe». Il provvedimento disciplinare contesta un suo post social. «Il ministro Valditara mostra quanto rischia di diventare violenta l’autorità, ma diciamo anche il potere, quando non ha autorevolezza né capacità di ascolto e di dialettica – accusa Raimo -. Per le dichiarazioni che ho fatto in trasmissione (sulla questione Salis, ndr) e non a scuola, ovviamente, ho ricevuto violente dichiarazioni minatorie di parlamentari leghisti e di Fratelli d’Italia. E striscioni di minacce di gruppi ultras neonazisti e gruppi di studenti di organizzazioni neofasciste con altri striscioni sotto scuola, tutti a volto coperto. Un ministro dovrebbe difendere un docente minacciato da gruppi neonazisti invece di avviare un approfondimento interno, e invece finisce proprio per accodarsi agli striscioni intimidatori». Vicinanza a Raimo da Pd e Avs.