Bla bla bla, così AfD è diventato il “partito Tik Tok”
Germania Tormentoni pop storpiati e remixati, più account per sfruttare la spinta algoritmica della piattaforma, fake news e risposte semplici. La strategia dell’ultra destra acchiappa il voto dei giovani
Germania Tormentoni pop storpiati e remixati, più account per sfruttare la spinta algoritmica della piattaforma, fake news e risposte semplici. La strategia dell’ultra destra acchiappa il voto dei giovani
Dopo L’amour toujours, un’altra celebre canzone del dj italiano Gigi D’Agostino è diventata un inno dell’estrema destra tedesca: si tratta di Bla Bla Bla, uscita nel 1999. Nelle ultime settimane sui social è circolato ampiamente un remix originariamente pubblicato su YouTube, con il ritornello storpiato a favore del partito di estrema Alternative für Deutschland che recita «AfD Deutschland braucht die AfD, nur die AfD», ossia «la Germania ha bisogno di AfD, solo di AfD».
Su TikTok, in particolare, si è diffuso un trend virale a cui hanno partecipato decine e decine di utenti – in larga parte giovani donne – che consiste nel ballare sopra le note del brano. Alcuni di questi video hanno raggiunto decine di migliaia di like e centinaia di migliaia di visualizzazioni.
La popolarità del remix di Bla Bla Bla non è soltanto un esempio di come l’estrema destra tedesca riesca a distorcere e sfruttare la cultura pop a suo vantaggio; è soprattutto la riprova del fatto che AfD è un’opzione sempre più attraente per l’elettorato giovanile.
Lo registrano ormai svariati sondaggi. Alle elezioni europee dello scorso giugno, il 16% degli under 25 ha votato AfD. A quelle nei Land orientali della Turingia e della Sassonia, tenutesi il primo settembre, il partito è stato scelto rispettivamente dal 36 e il 31% degli under 30. Domenica in Brandeburgo il 32% dei giovani tra i 16 i 24 anni, ha votato l’ultra destra.
Una delle principali ragioni di queste percentuali, almeno stando a diverse analisi pubblicate in questi mesi, sta proprio nella presenza assidua e costante del partito su TikTok – una piattaforma utilizzata in Germania da più del 50% della fascia d’età tra i 14 e i 29 anni, che da lì ricava le informazioni sull’attualità e sulla politica. E i contenuti politici, come ha rilevato un recente studio dell’Università di Potsdam, sono dominati proprio da AfD: i video della formazione di estrema destra sono visualizzati ben nove volte di più rispetto agli altri partiti.
Ci sono vari fattori che contribuiscono a questa predominanza. Anzitutto, la formazione di estrema destra riesce a sfruttare la potente spinta algoritmica della piattaforma attraverso la decentralizzazione degli account. Non c’è infatti un singolo account ufficiale del partito, ma diversi account ufficiali – il più seguito è quello del gruppo parlamentare di AfD con 475mila follower – oltre a quelli dei singoli politici, dalla leader Alice Weidel fino ai candidati locali. A questi si affianca poi una vasta rete di profili (molti dei quali falsi, come scoperto da un’inchiesta della testata tedesca Correctiv) e influencer di destra che amplificano a dismisura i messaggi del partito.
A tal proposito, sostiene lo studio Right-wing populist communication of the party AfD on TikTok condotto da ricercatori dell’Università di Lipsia, l’AfD su TikTok è in grado di creare un vero e proprio «universo parallelo», in cui la Germania è una società attraversata da pericoli mortali che ne minacciano l’esistenza stessa.
La comunicazione del partito sulla piattaforma martella ripetutamente e ossessivamente, anche attraverso il ricorso a notizie false e teorie del complotto, su quattro «minacce»: l’insicurezza finanziaria, la politica estera (con focus sulla guerra in Ucraina), il restringimento delle libertà personali e l’immigrazione. Per ciascuna di queste, chiaramente, il principale responsabile è l’attuale coalizione di governo formata da Partito socialdemocratico, Verdi e liberali.
L’AfD, prosegue lo studio, «utilizza strategicamente TikTok per minare la fiducia nelle istituzioni e rafforzare la sua credibilità, convogliando la frustrazione e l’insoddisfazione (nei confronti del governo federale) e offrendo ai giovani un’alternativa semplice». Il partito si presenta insomma come un’àncora di stabilità in un presente incerto e complicato. E come ha spiegato lo psicologo Rüdiger Maas in un’intervista alla testata svizzera Nzz, siccome le prospettive future sono ancora più fosche: «I giovani tedeschi sono alla ricerca di un partito che possa fungere da perno della società, e dunque una scelta sicura e rassicurante».
Questo ribaltamento prospettico si riflette sull’immagine stessa del partito. Sulla piattaforma, infatti, i suoi membri non appaiono come estremisti antidemocratici – designati come tali dall’Ufficio federale per la protezione della Costituzione – che si incontrano di nascosto con esponenti neonazisti per discutere piani di «remigrazione» di migranti e cittadini tedeschi «non assimilati», né tanto meno come apologeti delle Ss naziste.
Tutt’altro: un video alla volta, i politici di AfD si presentano come persone comuni, alla mano e genuinamente interessate ai problemi dei giovani che promettono di risolvere una volta andati al potere, anche grazie ai loro voti.
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