Conte: «Colpire gli extraprofitti». Duello con la destra sul salario minimo
Bilancio Oggi Movimento 5 Stelle e Partito democratico presentano le loro contromanovre
Bilancio Oggi Movimento 5 Stelle e Partito democratico presentano le loro contromanovre
Questa mattina Giuseppe Conte presenta la sua contromanovra, il cui profilo scorre lungo gli emendamenti alla legge di bilancio che ha presentato il Movimento 5 Stelle e che vanno a sommarsi ai 2600 sottoscritti dalle diverse forze di minoranza (sempre oggi Elly Schlein illustrerà le sue proposte). A cominciare da quello sul salario minimo, sottoscritto insieme a Pd, Avs e Azione, che ricalca il progetto di legge delle opposizioni sul quale proprio ieri sera è ripreso il duello con la maggioranza in commissione lavoro a Montecitorio. Con il primo risultato di aver rinviato il voto.
C’è poi un pacchetto di emendamenti sulla sanità che vede le firme congiunte dei 5 Stelle con rossoverdi e dem, questa volta senza Calenda: propongono l’aumento del fondo sanitario, l’abbattimento delle liste di attesa e l’incremento delle nuove assunzioni e maggiori risorse per le persone anziane autosufficienti.
«Il piano del governo Meloni per l’Italia è chiaro – anticipa il leader del M5S – Tasse e tagli per i cittadini e la sanità, tutele e guanti bianchi per tutti coloro che hanno collezionato enormi incassi sulle emergenze che colpiscono famiglie e imprese». L’idea è invece di «puntare i riflettori su quella parte del paese che l’esecutivo non considera: insieme continuiamo a lottare per un’altra Italia».
La legge di bilancio, dicono a via Campo Marzio, è «fatta di tagli e tasse, soffoca economia e tassa bambini, donne e anziani». Ma la cosa più grave, proseguono, è che «non c’è nulla in termini di crescita e sviluppo, mentre crescono disuguaglianze e ingiustizie». A proposito di disuguaglianze, il M5S con un emendamento prova a ripristinare il reddito di cittadinanza e introduce la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario prevedendo incentivi alle imprese. Si propone di riconoscere agevolazioni fiscali anche alle imprese che fanno innovazione e investono in macchinari, nell’ottica di sostenere la «transizione all’industria 4.0».
Dal M5S sottolineano anche il capitolo sulle pensioni. «Ci siamo trovati di fronte alla macelleria sociale – spiegano – i tagli di Meloni vanno a colpire i più deboli, per questo abbiamo predisposto una serie di emendamenti che puntano a reintrodurre opzione donna, l’Ape sociale e a sopprimere la norma che taglia la possibilità di andare in pensioni per i dipendenti pubblici». Quanto alla casa, si sosterrà la proposta portata avanti nelle settimane scorse dal capogruppo alla Camera Francesco Silvestri: quella che prevede di colpire gli extraprofitti per costituire un fondo che vada a sostenere chi è stato colpito dall’aumento del tasso di interesse sui mutui. Un altro emendamento contiene una norma che sopprime l’eliminazione delle agevolazioni per il rientro dei cervelli in fuga. E poi ancora due misure bandiera dei passati governi Conte: il ritorno del cashback (e l’istituzione del cashback fiscale) e quello del Superbonus sulle ristrutturazioni, con una proposta che chiede che vengano sbloccati i crediti.
«Il governo ci dice che la coperta è corta – sostengono dal M5S – Ma con questa scusa fanno una manovra lacrime e sangue». Il ragionamento dei pentastellati è che le risorse si trovano se c’è la volontà politica di andarle a prendere. Il grande bacino cui attingere è sempre quello degli extraprofitti: «Serve una vera legge che riguardi non solo le banche (da cui due-tre miliardi potrebbero arrivare), ma anche il settore energetico, assicurativo, farmaceutico, la sanità privata, l’industria bellica. Oltre che i tagli a ponte sullo Stretto e agli investimenti in armi.
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