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Conte: «Colpire gli extraprofitti». Duello con la destra sul salario minimo

Conte: «Colpire gli extraprofitti». Duello con la destra sul salario minimoElly Schlein e Giuseppe Conte – Ansa

Bilancio Oggi Movimento 5 Stelle e Partito democratico presentano le loro contromanovre

Pubblicato 11 mesi faEdizione del 22 novembre 2023

Questa mattina Giuseppe Conte presenta la sua contromanovra, il cui profilo scorre lungo gli emendamenti alla legge di bilancio che ha presentato il Movimento 5 Stelle e che vanno a sommarsi ai 2600 sottoscritti dalle diverse forze di minoranza (sempre oggi Elly Schlein illustrerà le sue proposte). A cominciare da quello sul salario minimo, sottoscritto insieme a Pd, Avs e Azione, che ricalca il progetto di legge delle opposizioni sul quale proprio ieri sera è ripreso il duello con la maggioranza in commissione lavoro a Montecitorio. Con il primo risultato di aver rinviato il voto.

C’è poi un pacchetto di emendamenti sulla sanità che vede le firme congiunte dei 5 Stelle con rossoverdi e dem, questa volta senza Calenda: propongono l’aumento del fondo sanitario, l’abbattimento delle liste di attesa e l’incremento delle nuove assunzioni e maggiori risorse per le persone anziane autosufficienti.

«Il piano del governo Meloni per l’Italia è chiaro – anticipa il leader del M5S – Tasse e tagli per i cittadini e la sanità, tutele e guanti bianchi per tutti coloro che hanno collezionato enormi incassi sulle emergenze che colpiscono famiglie e imprese». L’idea è invece di «puntare i riflettori su quella parte del paese che l’esecutivo non considera: insieme continuiamo a lottare per un’altra Italia».

La legge di bilancio, dicono a via Campo Marzio, è «fatta di tagli e tasse, soffoca economia e tassa bambini, donne e anziani». Ma la cosa più grave, proseguono, è che «non c’è nulla in termini di crescita e sviluppo, mentre crescono disuguaglianze e ingiustizie». A proposito di disuguaglianze, il M5S con un emendamento prova a ripristinare il reddito di cittadinanza e introduce la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario prevedendo incentivi alle imprese. Si propone di riconoscere agevolazioni fiscali anche alle imprese che fanno innovazione e investono in macchinari, nell’ottica di sostenere la «transizione all’industria 4.0».
Dal M5S sottolineano anche il capitolo sulle pensioni. «Ci siamo trovati di fronte alla macelleria sociale – spiegano – i tagli di Meloni vanno a colpire i più deboli, per questo abbiamo predisposto una serie di emendamenti che puntano a reintrodurre opzione donna, l’Ape sociale e a sopprimere la norma che taglia la possibilità di andare in pensioni per i dipendenti pubblici». Quanto alla casa, si sosterrà la proposta portata avanti nelle settimane scorse dal capogruppo alla Camera Francesco Silvestri: quella che prevede di colpire gli extraprofitti per costituire un fondo che vada a sostenere chi è stato colpito dall’aumento del tasso di interesse sui mutui. Un altro emendamento contiene una norma che sopprime l’eliminazione delle agevolazioni per il rientro dei cervelli in fuga. E poi ancora due misure bandiera dei passati governi Conte: il ritorno del cashback (e l’istituzione del cashback fiscale) e quello del Superbonus sulle ristrutturazioni, con una proposta che chiede che vengano sbloccati i crediti.

«Il governo ci dice che la coperta è corta – sostengono dal M5S – Ma con questa scusa fanno una manovra lacrime e sangue». Il ragionamento dei pentastellati è che le risorse si trovano se c’è la volontà politica di andarle a prendere. Il grande bacino cui attingere è sempre quello degli extraprofitti: «Serve una vera legge che riguardi non solo le banche (da cui due-tre miliardi potrebbero arrivare), ma anche il settore energetico, assicurativo, farmaceutico, la sanità privata, l’industria bellica. Oltre che i tagli a ponte sullo Stretto e agli investimenti in armi.

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