L’acampada operaia tuttora in corso nei giardini degli uffici regionali a Novoli ha smosso un po’ le acque, al pari dei 10mila manifestanti di sabato. “In queste ore – annuncia Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio regionale toscano – accogliendo l’invito delle lavoratrici e dei lavoratori della Gkn, ho condiviso con i colleghi dell’ufficio di presidenza, i capigruppo in Consiglio regionale e il presidente Giani la loro bozza di proposta di legge, chiedendo che ciascuno possa valutarla e approfondirla”.

Ci sono voluti 45 giorni e tante iniziative legate alla mobilitazione operaia – l’ultima al mattino con un incontro fra la Rsu Qf ex Gkn e le Rsu di Regione Toscana e Arpat, mentre si mobilitava anche la Comunità dell’Isolotto – per aprire una breccia in quello che appariva come un vero e proprio muro di gomma.

“Ci prendiamo queste aperture – commenta il delegato sindacale Dario Salvetti – visto che la nostra proposta di legge regionale sui consorzi industriali era stata inviata per posta certificata il 4 aprile scorso a tutti i gruppi consiliari. Cercheremo di incontrare a breve Giani per dirglielo di persona, facendogli presente che la proposta di legge non serve solo a noi, serve ad evitare che si creino dei ‘buchi neri’ nei siti industriali quando le produzioni vengono delocalizzate”.

Sul punto, Salvetti ricorda che già una decina di anni fa, dopo che la multinazionale di turno – in quel caso la Eaton – aveva abbandonato il suo sito di Massa, proprio l’azione della giunta e del Consiglio regionale dell’epoca permise l’acquisto del terzo residuo della grande area industriale, con un investimento di un milione e 786mila euro. Una mossa politica per completare la reindustrializzazione, dopo che due terzi dell’ex Eaton erano stati già acquistati dai privati di Iglom Italia.

“Se questa legge sui consorzi industriali che abbiamo proposto venisse discussa e approvata – continua il delegato sindacale – potremmo andare al ministero e far presente che ora c’è uno strumento in più per avviare la reindustrializzazione, chiudendo così il triste ping pong che va avanti da anni fra il governo nazionale e gli enti locali toscani. Inoltre questa legge inibirebbe qualsiasi operazione speculativa sugli 80mila metri quadrati della Qf ex Gkn. Verrebbe a crearsi un vincolo giuridico che di fatto blinderebbe l’area”.

Ben più cauto il governatore dem Giani: “La proposta di legge viene esaminata, ancor prima che dagli organi politici, dagli uffici legali del Consiglio regionale, e quindi seguirà l’iter di tutte le leggi. In seguito, quando verrà come naturale sottoposta agli organi politici, la esaminerò”.

In risposta, la Rsu Qf ex Gkn avverte: “Dobbiamo dare una svolta, fosse anche l’ultima cosa che facciamo. Non permetteremo un altro muro di gomma. Torneremo a mobilitarci nei prossimi giorni. Saremo ovunque meno dove ci si aspetta. La politica tutta dica cosa vuole fare, non si provi a imbrigliarci nella ragnatela dei se, dei ma, dei forse, delle chiacchiere”.