Con una bella e partecipata conferenza sono stati distribuiti da Eurosolar i premi solari per il 2023. La cerimonia si è svolta nella splendida Aula Magna della facoltà di Architettura di Roma, il 23 Febbraio scorso.

Eurosolar, la storica organizzazione europea per lo sviluppo delle fonti rinnovabili di energia, fondata dal compianto Herman Scheer, ha sedi in tutto il mondo e la sezione italiana è presieduta da Francesca Sartogo (Architetta, Presidente di Eurosolar Italia, Vicepresidente di Eurosolar International, fondatrice dell’Istituto nazionale di Bioarchitettura, task force “Natura e Lavoro”).

Con la distribuzione dei premi si certifica il lavoro prezioso che le varie sezioni presenti in molti paesi europei fanno sui territori per favorire lo sviluppo di un nuovo modello energetico rinnovabile efficiente e capace di usare con intelligenza l’energia. Non a caso i premi vengono assegnati alle esperienze più significative che si sono registrate in tutta l’Europa.

Il convegno che ha preceduto la distribuzione dei premi è stato una sede di confronto non rituale, nel senso che i vari interventi hanno fornito un’analisi accurata della indubbia crescita della installazione di fonti rinnovabili e con esse degli usi efficienti e razionali dell’energia.

Una discussione non rituale perché non ha omesso una puntuale analisi delle forti barriere che le grandi compagnie energetiche legate alle fonti fossili e nucleari continuano a opporre alla realizzazione del nuovo modello energetico rinnovabile.

I premiati sono amministratori coraggiosi e intelligenti, piccole e medie imprese, comunità sempre più numerose di cittadine e cittadini che hanno realizzato esperienze significative, fatto crescere l’informazione e la sensibilità dell’opinione pubblica per lo sviluppo delle fonti rinnovabili.

Verificata e premiata la crescita significativa delle installazioni solari ed eoliche, la distribuzione dei premi ogni anno si trasforma anche in rinnovata pressione politica sui governi perché decidano l’abbandono delle fonti fossili e nucleari.

Ce lo impone il progressivo peggioramento del cambiamento climatico, con un aumento diffuso degli eventi estremi a cui però corrisponde una inaccettabile lentezza delle misure, sia di adattamento al clima che cambia, sia di mitigazione dei suoi effetti. Sono a rischio gli obiettivi climatici al 2030 e soprattutto quella totale de-carbonizzazione prevista al 2050, con cui è possibile contenere l’aumento della temperatura non oltre un grado e mezzo che permetterebbe una possibilità di governo del cambiamento climatico.

Non è solo il caos climatico a imporre l’abbandono delle fonti fossili e nucleari, ma anche il buon senso, perché oltre a ridurre le emissioni climalteranti permette anche una qualità della vita delle popolazioni molto migliore, senza rinunciare a nessuno dei servizi che oggi sono forniti dalle fonti fossili, se non eliminare sprechi e consumi irrazionali.

Quindi le fonti rinnovabili oltre a soddisfare i servizi fondamentali di illuminazione, riscaldamento e rinfrescamento e a favorire una mobilità elettrica e intermodale, garantiscono una migliore qualità dell’aria e città meno congestionate.

Infine le fonti rinnovabili sono uno strumento di pace e diffusione della democrazia, perché il sole splende in ogni luogo contrariamente al petrolio e al gas per non parlare del carbone e per questa ragione non è una fonte centralizzabile come le fonti non rinnovabili.

In Italia questo lavoro continuo e determinato di Eurosolar è stato riassunto in un intervento della sua presidente Francesca Sartogo, che ha insistito su un tema che può rappresentare una svolta importante nelle politiche energetiche del paese oltre ad alimentare un diffuso protagonismo di cittadine e cittadini sul futuro energetico dei territori in cui vivono e lavorano: le comunità energetiche rinnovabili e solidali.

Nel suo intervento, Francesca Sartogo non si è limitata a parlare delle comunità energetiche già esistenti, ma ha anche sottolineato la crescita della domanda che viene dai territori per formare nuove comunità energetiche. Una crescita che non si traduce per ora in fatti concreti per gli ostacoli che i vari governi del paese stanno ponendo e in particolare l’emanazione dei decreti attuativi della legge con cui è stata recepita la direttiva europea che prevedeva lo sviluppo e la regolazione dell’auto consumo e relativa possibilità della condivisione collettiva dell’energia rinnovabile prodotta.

Voglio chiudere questo breve racconto dell’assemblea del 23 febbraio indirizzando un plauso a questa indomita presidente di Eurosolar Italia di 95 anni, di cui buona parte sono stati dedicati a lavorare per il decollo del nuovo modello energetico rinnovabile, un percorso al quale ha dedicato la sua vita e che, mi piace ricordare, in buona parte ha portato avanti insieme al marito Vanni Bianchi, che fino alla sua scomparsa è stato una colonna fondamentale e una competenza preziosa sull’agricoltura sostenibile e sulla promozione delle biomasse.

Massimo Serafini, ex segreteria nazionale Legambiente, task force “Natura e Lavoro”