Produciamo ciò di cui abbiamo bisogno, consumiamo quello che produciamo (…)», esortava il presidente burkinabè Thomas Sankara rivolto agli altri capi di Stato africani nel suo discorso ad Addis Abeba, centrato sull’annullamento del debito estero e sul disarmo. In Burkina Faso, ex Alto Volta, «un concentrato di tutte le disgrazie del mondo» per usare le parole del presidente, la rivoluzione avviata nel 1983 aveva scelto lo sviluppo endogeno che metteva al centro i contadini e le donne, l’economia popolare per fornire cibo, acqua, salute, istruzione e casa a tutti, la lotta alla desertificazione a partire dai villaggi, l’indipendenza culturale, la...