Il verde nelle città italiane è ancora troppo poco. In media, solo 24 alberi ogni 100 abitanti secondo il nuovo Report Foreste 2023 di Legambiente, e l’Italia rimane indietro rispetto agli obiettivi europei indicati nella Strategia sulla biodiversità: 3 miliardi di alberi entro il 2030. Modena, Cremona e Trieste tra le più virtuose in classifica. Se da un lato il patrimonio boschivo cresce, con una copertura del 36,7% del territorio nazionale (un’estensione di più di 11 milioni di ettari), dall’altro nelle città il verde non riesce a decollare.

Si allontana anche l’obiettivo 11 dell’agenda 2030 dell’Onu per lo Sviluppo Sostenibile per “città e insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili”.

Il ruolo delle foreste viene approfondito infatti non solo come risorsa per il legno o il turismo, ma anche come strumento di mitigazione ai cambiamenti climatici. Nelle città gli alberi favoriscono l’approvvigionamento dell’acqua, incrementano la permeabilizzazione del suolo, accolgono la biodiversità, riducono l’effetto “isola di calore”, trattengono gli inquinanti atmosferici e attutiscono i rumori fino al 70%.

Stefano Ciafani, presidente di Legambiente, dichiara così di volersi impegnare nel piantare alberi attraverso le campagne attive del gruppo, ma sottolinea anche la necessità di un impegno istituzionale per una pianificazione più solida.

Legambiente tenta infatti di tradurre i dati raccolti in cinque azioni d’intervento per Governo e istituzioni: rendere trasparente il settore della bioeconomia circolare e aumentare la capacità di assorbimento della Co2; applicare la Legge 10/2013 «Nuove norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani»; incentivare i cluster regionali, per rafforzare la produzione interna di prodotti forestali e accelerare la transizione ecologica sostituendo l’uso della plastica e il cemento; completare i progetti del Pnrr dedicati al verde urbano e un piano nazionale di messa a dimora di alberi.