A prescindere dal colore, ogni volta che esponenti di un governo italiano volano in Libia per discutere di immigrazione il punto di caduta è sempre lo stesso: un rafforzamento della cosiddetta Guardia costiera libica, la stessa finita più volte sotto accusa per le ripetute violenze compiute contro i migranti. E’ finito così anche il viaggio compiuto ieri nel Paese nordafricano dalla premier Giorgia Meloni con i ministri degli Esteri Antonio Tajani e dell’Interno Matteo Piantedosi, al termine del quale è stato firmato un memorandum che prevede la consegna a Tripoli di altre cinque motovedette finanziate dall’Unione europea, che i libici...