Cento giorni di lotta a Mondo Convenzienza: e ora la protesta si allarga
Cento giorni di presidio e mobilitazione, quelli trascorsi a coprire la rovente estate di Campi Bisenzio. Trentacinque tra facchini e autisti montatori di Rl2, azienda che ha in appalto il magazzino di Mondo Convenienza di via Gattinella: un tempo lungo, asserragliati in opposizione allo sfruttamento, ai turni massacranti e alla mancata sicurezza delle condizioni di lavoro, che poteva forse lasciar presagire stanchezza e frustrazione ma che grazie alla partecipazione collettiva si è trasformato in un accorato appello sociale per migliorare le tutela dei lavoratori.
Col passare delle ore, infatti, il numero dell’utenza attiva nella mobilitazione si è gonfiato esponenzialmente, dando luogo a visite e incontri di supporto, messaggi di sostegno lasciati ai lucchetti dei cancelli, solidarietà manifesta e per nulla scontata, approdata in una nuova campagna di sensibilizzazione dal titolo “Mondo Convergenza“, assieme al Collettivo di fabbrica Gkn, e ad una settimana – quella dall’8 al 15 settembre – in cui chiamare al boicottaggio dei punti vendita Mondo Convenienza in tutta Italia, al quale hanno aderito movimenti in già 14 città.
A ricostruire la vicenda dei 100 giorni anche Lorenzo Ballerini, Assessore con deleghe al sociale, politiche abitative, immigrazione e buona occupazione del comune campigiano: «L’impegno che, assieme anche al consigliere Valerio Fabiani di Regione Toscana, ci vede in prima linea sulla vicenda di Mondo Convenienza, fin dall’apertura del tavolo regionale di fine giugno, aspetta ora di essere ripagato positivamente con la data del 15 settembre, ovvero al tavolo nazionale in cui auspichiamo vivamente che le parti riescano a trovare una soluzione. Fino a quel momento continueremo a monitorare la situazione, vigilando sull’ordine pubblico tenendo bene a mente uno fra i più importanti doveri di un’amministrazione locale, ovvero il rispetto e la dignità dei lavoratori».
Ed in effetti le istituzioni territoriali si sono recate in via Gattinella, di buon mattino, anche quando pochi giorni fa sono stati effettuati gli sgomberi, poi risolti con lo spostamento del presidio dall’altro lato della strada.
Una lotta politica e sindacale, certo, ma anche una conquista etica e di civiltà, nelle parole di Sarah Caudiero, coordinatrice Si Cobas – il sindacato intercategoriale a fianco dei lavoratori in sciopero a Campi fin dal primo giorno. «Anche se al tavolo nazionale noi non parteciperemo, abbiamo gli occhi puntati sulle parole e i documenti che usciranno dalla trattativa fra i sindacati di categoria confederali nazionali e la catena italiana della grande distribuzione di mobili e complementi d’arredo. Nulla potrà dirsi risolto fino all’applicazione, per tutti, del contratto nazionale della logistica e non quello multi-servizi, come invece è accaduto sinora. Così ci sarebbe un aumento di circa 300 euro nello stipendio dei lavoratori, maggiori tutele per indennità giornaliere e trasferte, il marcatempo per individuare ingressi, uscite e gestione degli straordinari. Quello che ci lascia perplessi è che ad oggi esista un tavolo di trattativa senza la presenza dei lavoratori in sciopero e ci rifiutiamo di credere che altri sindacati possano permettersi di accettare condizioni peggiori di quelle che si stanno rivendicando da cento giorni, che nei fatti sono le condizioni minime ovvero l’applicazione del giusto contratto».
E la vera e propria sfida collettiva, pubblica e intersezionale, che nelle scorse ore ha visto accorrere a Campi Bisenzio moltissimi giovani provenienti dalle città toscane, in nome del rispetto e della dignità di chi lavora, continua a suon di megafoni «chi lotta può perdere, ma chi non lotta ha già perso» fra momenti di ascolto e cene sociali.
Una protesta, quella dei lavoratori della logistica di Mondo Convenienza a Campi Bisenzio, che si era allargata anche ad altri presidi negli scorsi mesi ma che qui non ha accennato ad arretrare nemmeno davanti alle bocche cucite della proprietà e dei vertici Rl2 che fino ad oggi non hanno arretrato nelle proprie posizioni.
Un lungo viaggio, questi cento giorni, fra lunghi tavoli di legno imbanditi preparati da mamme, nonne e amici compagni, un filo di tristezza a macchiare i volti dei lavoratori – quei 25 giovani uomini stranieri a cui è stato comunicato il licenziamento da parte della cooperativa Rl2 per aver bloccato illegalmente il servizio di consegna nel deposito di Campi – come Ishtiaq Mohammed, arrivato dal Pakistan per cercare un’opportunità professionale dignitosa e un modo per provvedere in parte ai bisogni dei parenti rimasti lontani: «Non mi sono mai sentito solo fuori dal magazzino. C’è stato tanto affetto. Rimane l’incertezza per il mio futuro, la paura di finire tutti i risparmi e di non poter più aiutare i miei cari. Nonostante questo, non mi sento perso: quello che ho e abbiamo fatto, tutti insieme, può essere un esempio per tan
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