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«Censurata nel cuore dell’Europa. Lotterò per la mia storia»

«Censurata nel cuore dell’Europa. Lotterò per la mia storia»Uno scatto della conferenza stampa

Venezia 81 Parla la regista georgiana Rusudan Glurjidze in merito alla cancellazione delle proiezioni del suo film "The Antique"

Pubblicato 3 mesi faEdizione del 31 agosto 2024

«Sconcerto» è la parola ricorrente nella conferenza stampa convocata dalle Giornate degli autori per fare chiarezza sul provvedimento del Tribunale di Venezia in seguito al quale sono state cancellate le proiezioni del film The Antique, seconda opera della regista georgiana Rusudan Glurjidze. «Le Giornate degli autori hanno il ruolo di mostrare i film, che vengono selezionati dopo un grande lavoro. I motivi di quanto è accaduto sono ancora inspiegabili, è come se una velocista venisse invitata alle Olimpiadi e poi fermata ai blocchi di partenza. Posso immaginare lo stato d’animo di tutti coloro che sono partiti dalla Georgia e che hanno lavorato al film con entusiasmo» ha affermato il presidente delle Giornate, Francesco Ranieri Martinotti.

Di fatto, non si è scoperto molto in merito alle motivazioni che hanno spinto il Tribunale ad emettere il provvedimento, che contesta problemi di copyright relativi alla sceneggiatura. Da subito però si è evocata la censura, perché il film di Glurjidze racconta fatti piuttosto spinosi per la Russia ovvero la deportazione, avvenuta nel 2006, di circa 4000 cittadini georgiani residenti a Mosca.

HA AFFERMATO la regista: «Il mio Paese stava aspettando con impazienza di ascoltare la mia voce. Non è per nulla facile arrivare qui a Venezia, per me è una tragedia dal punto di vista autoriale. Mi sento impotente. Vi chiedo di sensibilizzare la comunità del cinema per far sì che la proiezione prevista il 6 settembre abbia luogo. Fate tutto quello che potete, sono nel cuore dell’Europa e vengo censurata. Sono senza parole ma mi batterò fino all’ultimo perché il mio film non diventi un fantasma. Non solo per me, per il diritto a esprimersi di un’autrice ma per quello che racconto, fatti veri accaduti in Russia nel 2006 contro il mio popolo che merita che qualcuno racconti la verità su ciò che è accaduto. Tutto questo mi preoccupa».

Una preoccupazione condivisa da Ranieri Martinotti: «Questa sezione è promossa dalle associazioni 100autori e Anac, che si sono sempre battuti per i diritti degli autori e per la libertà di espressione, tutto questo ora sta saltando. L’Anac fu fondata nel ’52 da cineasti come Rossellini e Pasolini che si sono sempre battuti contro la censura. Stiamo perdendo un’occasione importante per far vedere un film indipendente, un film che racconta una storia che può dar fastidio a qualcuno».

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