Internazionale
Cena Trump-Kanye West in compagnia del suprematista bianco
Stati uniti Litigio con il rapper, che si propone come candidato repubblicano per il 2024 e vuole l'ex presidente come suo vice
Stati uniti Litigio con il rapper, che si propone come candidato repubblicano per il 2024 e vuole l'ex presidente come suo vice
Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 29 novembre 2022
Marina CatucciNEW YORK
Il negazionista dell’olocausto e suprematista bianco Nick Fuentes era solo un imbucato: questa è la giustificazione di Trump per aver cenato con lui sulla sua terrazza a Mar-a-Lago, in Florida.
Ed è tutta colpa di Kanye West (che ora si fa chiamare Ye), il rapper afroamericano amico di The Donald, che si sarebbe presentato alla cena a cui era invitato, portandosi dietro altra gente: «Kanye West mi ha chiamato per venire a cena a Mar-a-Lago – ha dichiarato Trump su Truth Social – E si è inaspettatamente presentato con tre amici dei quali non sapevo nulla. Abbiamo cenato con molti altri sulla terrazza sul retro. Una cena veloce e tranquilla».
Trump dice di non conoscerlo, ma, il 24enne Fuentes è un suo grande ammiratore, obiettivamente impresentabile, il suo canale YouTube si chiamava America First e dopo essere stato bandito dalla piattaforma Fuentes si è rifugiato su Truth, dove non trova censure quando afferma che gli ebrei sono un’«élite tribale ostile», difende l’operato di Mussolini, sostiene che la segregazione razziale «era un bene per tutti» e incita i Groyper, i giovani di estrema destra Usa che vogliono spingere la destra ad abbracciare il suprematismo bianco.
La presenza di questo scomodo fan famoso non è piaciuta ad alcuni alleati di Trump appartenenti all’area ebraico-repubblicana e filo israeliana, dove l’ex presidente pesca ancora consensi.
È dal 2018 che i consiglieri di Trump lo incitano a rompere i rapporti con il rapper, ma per il tycoon avere un fan nero e famoso costituisce un richiamo irresistibile, almeno fino ad ora, visto che, sembra star cominciando a prendere le distanze.
«Dunque, aiuto un uomo seriamente problematico, che guarda caso è nero, Ye – ha spiegato ancora Trump su Truth – e che è stato decimato nei suoi affari e praticamente anche in tutto il resto, e che è sempre stato buono con me. Ho acconsentito alla sua richiesta di un incontro a Mar-a-Lago, in modo da potergli dare i consigli di cui ha tanto bisogno. Si è presentato con 3 persone, 2 non le conoscevo, l’altra era una persona che lavora in politica e che non vedevo da anni. Ho detto a Ye di non candidarsi, sarebbe una perdita di tempo, non può vincere».
La persona che lavora in politica sarebbe Karen Giorno, ex manager della campagna elettorale di Trump in Florida, e che ora è al servizio delle ambizioni presidenziali di Kanye West, talmente pronto a correre per la Casa bianca da aver chiesto più volte a Trump, durante la cena, di essere il suo vice.
E su questo invito pare ci siano stati gli unici momenti di tensione fra Trump e Ye, certo non sulla presenza di un militante di estrema destra che, nonostante sia accolto dal canale social di sua proprietà, Trump non aveva la minima idea di chi fosse.
Il rapper ha affermato, in un video condiviso online, che alla sua proposta di fargli da vice, Trump «ha praticamente iniziato a urlarmi contro dicendomi che avrei perso». Ye ha poi continuato sostenendo che Trump era stato comunque «davvero impressionato da Nick Fuentes», forse perché Fuentes gli aveva detto che, a suo avviso, l’ambizioso governatore repubblicano della Florida, Ron DeSantis, è troppo moderato e non ha chance di arrivare alla Casa Bianca.
Alla fine, per essere stata una serata «senza eventi degni di nota», come l’ha descritta Trump, le conseguenze della sua cena con Fuentes sembrano aver portato la campagna del tycoon in modalità “limitazione del danno”. L’ex presidente ha impiegato ore per rispondere pubblicamente dopo che i media avevano parlato del suo incontro con Fuentes.
«Questo è un fottuto incubo – ha detto in condizioni di anonimato un consigliere di Trump a i giornalisti della Nbc – Se la base sta pensando di votare per DeSantis e non per Trump, ecco servito un altro motivo per farlo».
«Questo è un fottuto incubo – ha detto in condizioni di anonimato un consigliere di Trump a i giornalisti della Nbc – Se la base sta pensando di votare per DeSantis e non per Trump, ecco servito un altro motivo per farlo».
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