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Casa bianca: «La solita retorica». Gop all’attacco

Casa bianca: «La solita retorica». Gop all’attacco

Il limite ignoto «La dottrina atomica Usa non cambia». Matthew Miller: «Biden è stato eletto per un mandato di quattro anni, non di tre anni e 10 mesi»

Pubblicato circa un'ora faEdizione del 20 novembre 2024

Dopo che Vladimir Putin ha allentato le regole di Mosca per gli attacchi nucleari, Washington ha condannato la «retorica irresponsabile» della Russia, ma ha affermato di non vedere la necessità di cambiare la propria posizione in termini di forze. Retorica, ha detto un portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale ai giornalisti, «che abbiamo sentito spesso negli ultimi due anni». Lo stesso concetto è stato ribadito e ampliato poco dopo direttamente dalla Casa bianca: «Gli Stati uniti non sono rimasti sorpresi dal fatto che la Russia abbia abbassato la soglia per un attacco nucleare, e non abbiamo intenzione di modificare la nostra posizione nucleare in risposta. Come abbiamo detto all’inizio di questo mese, la Russia aveva segnalato l’intenzione di aggiornare la propria dottrina nucleare già da diverse settimane».

Se questa è la reazione dell’amministrazione in carica, il partito che a gennaio si insedierà alla Casa bianca, invece, è di ben altro parere. Il senatore JD Vance, che sarà il vicee di Donald Trump, ha puntato su questioni pratiche, e dopo aver ricordato di essersi regolarmente opposto alla fornitura di armi all’Ucraina, ha affermato che gli Usa non hanno la capacità produttiva per continuare a fornire armi come i sistemi missilistici che Kiev sta usando per colpire in Russia.

ANCHE UN’ALTRA fervente sostenitrice di Trump, la deputata Marjorie Taylor Greene, ha condannato la decisione di Biden, anche se per ragioni diverse. «Il popolo americano ha dato un mandato il 5 novembre contro queste ultime decisioni, e non vuole finanziare o combattere guerre straniere», ha scritto su X.

Non tutti gli alleati di Trump, compresi quelli che lo avevano consigliato in materia di sicurezza nazionale durante il suo primo mandato, condividono questo punto di vista, sebbene restino critici nei confronti dell’approccio dell’amministrazione Biden. James Gilmore, che è stato ambasciatore del tycoon presso l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, ha dichiarato alla Bbc che il problema principale della decisione di Biden è che è arrivata molto tardi nel corso della guerra. «La mia critica a Biden – ha detto Gilmore – è la stessa di ogni altro conservatore e sostenitore di Trump, ovvero che l’amministrazione Biden ha intrapreso questa strada troppo lentamente». Ha poi affermato di non sapere cosa sceglierà di fare Trump nei confronti dell’Ucraina, una volta entrato in carica, ma di non credere «che sia un uomo che abbandona» le cose in sospeso.
Una cosa però è certa: Trump non vorrà che Biden si prenda alcun merito di sorta.

ALLA DOMANDA su quanto sia usuale per un’amministrazione uscente prendere una decisione politica così significativa, il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller ha risposto secco che Biden è stato «eletto per un mandato di quattro anni, non per un mandato di tre anni e dieci mesi». «Utilizzeremo ogni giorno del nostro mandato per perseguire politiche che riteniamo siano nell’interesse del popolo americano – ha proseguito Miller – Se l’amministrazione entrante vuole avere una visione diversa, è ovviamente suo diritto farlo. Alla Casa bianca c’è un presidente alla volta. Quando il prossimo presidente entrerà in carica, potrà prendere le proprie decisioni».

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