Caso Skripal, dagli Usa sanzioni «a tempo» contro Mosca
Stati uniti Washington dà alla Russia 90 giorni per consentire ispezioni dell'Onu e dimostrare che non userà armi chimiche e biologiche. Preoccupazione a Mosca: le nuove misure colpiscono duramente un'economia già instabile
Stati uniti Washington dà alla Russia 90 giorni per consentire ispezioni dell'Onu e dimostrare che non userà armi chimiche e biologiche. Preoccupazione a Mosca: le nuove misure colpiscono duramente un'economia già instabile
Parafrasando un detto popolare esistente anche in Russia si può ormai dire che ogni giorno ha la sua sanzione. Non erano passate neppure 24 ore dall’annuncio di sanzioni che colpiranno sette delle più grandi banche russe che il Dipartimento di Stato annunciava un’altra gragnola di misure contro l’economia russa.
Le nuove sanzioni, attese per il 22 agosto, sono state assunte in relazione al caso dell’avvelenamento con gas nervino dell’ex agente Sergey Skripal e della figlia Yulia lo scorso 4 marzo a Salisbury. Per evitare le sanzioni Mosca dovrà convincere Washington che non utilizzerà armi chimiche e biologiche in futuro.
Inoltre, la Russia «deve consentire ispezioni dell’Onu sul terreno e gli osservatori internazionali indipendenti, al fine di garantire che il governo non ha utilizzato armi chimiche in violazione del diritto internazionale», ha dichiarato il Dipartimento di Stato.
Secondo gli americani, sarà necessario garantire il rispetto di questi requisiti da parte della Federazione Russa entro 90 giorni, ma è impensabile che la Russia possa accettare una qualche forma di assunzione di colpevolezza o responsabilità.
Dmitry Peskov, portavoce ufficiale di Vladimir Putin, ha dichiarato di considerare «assolutamente inaccettabili e illegali le nuove restrizioni e rifiutare ogni collegamento tra la Russia e quanto successe a Salisbury». La richiesta americana di fornire informazioni su quanto successo a Skripal sarebbe inoltre secondo Peskov «assurda perché la Russia non dispone di nessuna particolare informazione su questo caso».
Da parte sua l’ambasciata russa a Washington nel respingere le accuse ha proposto subito «una corrispondenza pubblica e trasparente» sull’argomento, proposta subito cestinata da Mike Pompeo. I tentativi di tenere aperto un dialogo da parte russa è legata ai timori che il pacchetto di misure programmate dagli Usa possa avere effetti significativi sulla già traballante economia del paese.
Le nuove sanzioni infatti sono tutto meno che simboliche. Si inizierà subito con il divieto assoluto di esportazioni verso la Russia di dispositivi elettronici e componenti di prodotti a duplice uso, in particolare quelli del settore aeronautico. Come ha spiegato il Dipartimento di Stato, saranno imposte sanzioni «in diversi settori, la più significativa delle quali sono quelle sulle merci e delle tecnologie del settore della sicurezza nazionale».
Se la Russia non presenterà le prove gradite agli americani, tra 90 giorni verranno applicate misure draconiane: ulteriore riduzione delle relazioni diplomatiche, divieto di voli per la compagnia aerea russa Aeroflot negli Usa, nonché l’interruzione quasi totale delle esportazioni e delle importazioni tra i due paesi.
Dmitry Abzalov presidente del Centro di Comunicazione Strategica di Mosca è convinto che questo round di sanzioni abbia obbiettivi politici interni agli Usa: «Negli Stati Uniti, si avvicinano le elezioni di medio termine, la squadra di Trump deve dimostrare di essere più radicale di Obama nei confronti della Russia».
Secondo l’analista le misure decise dagli Usa colpiranno «soprattutto le aziende statali o parastatali russe». E purtroppo potranno avere anche una ricaduta occupazionale.
Con le precedenti contro-sanzioni in cui si fa divieto di importazione di sigarette e medicinali made in Usa, Putin invece sembra aver sparato tutte le cartucce a disposizione e ulteriori contromisure, come l’interruzione dell’esportazione di motori nel settore aeronautico, potrebbero rappresentare solo un boomerang per l’economia del paese.
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