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Caso Ferri, la Corte costituzionale replica a Zanon

Caso Ferri, la Corte costituzionale replica a Zanon

Il caso Caos procure, la Consulta e l'intervento dell'ex presidente Zanon

Pubblicato 10 mesi faEdizione del 20 dicembre 2023

La Corte costituzionale interviene sul caso del suo ex vicepresidente Nicolò Zanon, che la settimana scorsa, a Milano, in occasione della presentazione di un libro, ha parlato del caso del conflitto d’attribuzione sollevato dalla sezione disciplinare del Csm nei confronti dell’ex deputato (ed ex magistrato) Cosimo Ferri, nell’ambito del caso Palamara. Scrive la Consulta in un comunicato: «I riferimenti alla discussione in camera di consiglio, la cui riservatezza è posta a garanzia della piena libertà di confronto tra i giudici e dell’autonomia e indipendenza della Corte, hanno ingenerato una rappresentazione distorta delle ragioni sottese alla decisione». La Corte, dunque, «ha ritenuto legittime le intercettazioni disposte nel procedimento penale e ha, al contempo, rimesso al Parlamento di valutare se autorizzare o meno la sezione disciplinare del Csm a utilizzare le intercettazioni nell’ambito del giudizio disciplinare contro l’onorevole Ferri. In questa direzione si è in effetti attivata la Camera». Le eventuali divergenze in sede di discussioni vengono definite «fisiologiche, come accade del resto in ogni organo giurisdizionale collegiale».

E ancora: «Corrisponde, inoltre, alla prassi costante della Corte che il giudice originariamente designato quale relatore possa chiedere di essere esonerato dalla redazione della motivazione, e che il presidente designi in tal caso un diverso giudice redattore. Quanto all’affermazione secondo cui la Corte avrebbe deciso il caso esattamente in senso contrario rispetto a quanto deliberato con la sentenza relativa al cosiddetto caso Renzi, va evidenziata la netta differenza tra le due questioni: una riguardava i limiti della garanzia costituzionale dei parlamentari rispetto alle intercettazioni, l’altra, invece, il sequestro di corrispondenza scritta con un parlamentare. La Corte è un’istituzione di garanzia, che svolge un ruolo essenziale nella tutela dei diritti fondamentali delle persone e del corretto equilibrio tra i poteri. Naturalmente, tutte le sue sentenze possono essere criticate. Tuttavia, esse devono essere valutate non in ragione di asseriti non detti, bensì per la maggiore o minore persuasività delle loro motivazioni».

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