Il titolo di un libro che afferma che si può «Vivere senza bollette» ti prende e ti incuriosisce, specie di questi tempi in cui tutti noi ci siamo visti recapitare bollette del gas e dell’energia elettrica con cifre esagerate. Ma è realmente possibile o è una utopia?

«Per me vivere senza bollette è sempre stato non solo possibile ma fondamentale già molto prima di questi tempi grigi che stiamo attraversando», racconta Alessandro Ronca, autore del libro (Ed. Terra Nuova, euro 16) nonché fondatore e direttore scientifico del Parco dell’energia rinnovabile di Guardea (Terni).

«Da oltre 15 anni cerco di fare dell’autosufficienza e del risparmio la mia filosofia di vita; tant’è», prosegue, «che avevo iniziato a scrivere il libro già prima dei recenti accadimenti. Si tratta di una guida ragionata che spiega quali sono i passaggi essenziali per uscire dall’irreggimentazione consumistica e per provare a diventare autonomi o molto più indipendenti di come oggi il sistema ci riduce e ci vorrebbe. Al Parco dell’energia rinnovabile», afferma Ronca, «da 15 anni siamo impegnati a diffondere tra i ragazzi, le famiglie, i tecnici e professionisti questo messaggio di sobrietà energetica e uso razionale delle risorse senza rinunciare al comfort, ma devo testimoniare con rammarico», continua, «che sono poche le persone che hanno avuto la necessaria attenzione per conseguire questi obbiettivi. Oggi solo l’aumento dei costi energetici ha acceso i riflettori sulla possibilità di prodursi autonomamente l’energia piuttosto che comprarla a caro prezzo».

Ronca, liberarci dalle bollette o per lo meno limitarne i costi è possibile basta far tesoro, come dice lei, di quello che già esiste…

La maggior parte delle tecnologie di cui parla il mio libro sono a nostra disposizione da più di quarant’anni; sarà venuto il momento di rendersi conto che l’Italia è l’Arabia Saudita del sole? Ma sia chiaro: una conversione da fossili a rinnovabili non è concretamente attuabile se non si capisce come usare razionalmente l’energia.

Facciamo degli esempi concreti, fattibili, per diminuire i costi?

Oltre metà libro è dedicato a come poter ridurre i consumi ancor prima di produrre energia. D’altra parte, come ci dice il principio del rasoio di Occam (formulato nel XIV secolo, ndr), perché fare con più ciò che si può fare con meno? Occorre essere consapevoli che alcuni prodotti tecnologici normalmente molto energivori sono spinti dall’industria non perché servono realmente, ma solo perché si vendono! Quindi cerco di guidare il lettore in un percorso di analisi oggettiva della maggior parte delle tecnologie domestiche cercando di verificarne la reale funzionalità ed efficacia. Partendo da quelle più banali e diffuse come, per esempio, il frigorifero. Insostituibile apparecchio che troneggia in tutte le cucine occidentali, ma che si trova a dover riprodurre una temperatura bassa mentre lo abbiamo inserito nella stanza più calda della casa, magari proprio tra il forno e i fornelli, anche incassato, così da renderlo ancor più energivoro, visto che già si tratta di uno degli apparecchi che più consuma in casa e che magari sono enormi e vengono aperti spesso facendo scivolare verso il pavimento tutto il freddo faticosamente prodotto. Un rubinetto dell’acqua che goccia può far consumare anche 9-10 mila litri all’anno e se a gocciare è quello dell’acqua calda anche 100 euro all’anno in più di gas se produciamo con questo combustibile e cifre impensabile se abbiamo ancora lo scaldabagno elettrico, visto che in Italia ve ne sono installati ancora diverse centinaia di migliaia. Le nostre case sono un colabrodo di spifferi ed inefficienze, finestre vetuste, porte che non chiudono bene, cassonetti degli avvolgibili chiusi con un sottile compensato in legno, sono tutti ponti termici micidiali che sottraggono energia preziosa dalla casa. Ancora un solo termostato ambiente e nessuna valvola termostatica che impedisce una appropriata regolazione termica in funzione dei benefici solari. La sola istallazione di queste valvole migliora in comfort e riduce i consumi almeno del 10 per cento. Vivere senza bollette è un traguardo fatto di molti micro obiettivi.

Lei consiglia di installare un misuratore di consumi per poi agire sui punti di maggior spreco. Come funziona e dove lo si acquista?

L’installazione del misuratore dei consumi è tra le prime azioni da intraprendere e soprattutto da fare da soli e da non delegare ai tecnici. Esso permette di monitorare in tempo reale, e anche con un’analisi storica, i nostri consumi energetici, così da avere sott’occhio costantemente il comportamento energetico e arrivare a una sensibile riduzione dei consumi stessi. La totale inaccessibilità alla lettura della maggior parte dei contatori energetici acutizza la tendenza al consumo, mentre anche solo vedere quanto si sta consumando porta una riduzione anche fino al 15 per cento. Un po’ come guardare l’indicatore del carburante dell’auto. A nessuno verrebbe in mente di montarlo nel portabagagli, mentre i nostri contatori chissà perché li hanno sistemati ben lontani dai nostri occhi. Purtroppo, la disponibilità di questi apparecchi è ancora quasi esclusivamente prerogativa della rete web, dove è possibile trovarne molti modelli e per tutte le tasche.

Quali sono gli errori più comuni che commettiamo in casa e che ci portano a consumare più energia e quindi a spendere molto?

Scorte alimentari da conservare al fresco o surgelate, temperature eccessive in casa in inverno e glaciali in estate, lavaggi non a pieno carico, ancora il mito del termo autonomo a sfavore del centralizzato efficiente, caldaie all’esterno dell’abitazione con perdite in aria di calore, termosifoni sotto le finestre con spessori di muro disperdenti verso l’esterno, esposizione della casa non adeguatamente valutata all’atto dell’acquisto, mancanza dei rompigetto areati nei rubinetti e così via.

Una curiosità. Usa ancora il cellulare solare? Penso che sia solo lei ad averlo…

Sì, lo uso come telefono di emergenza. Penso di essere uno dei pochi possessori di questo oggetto poiché sono stato sempre un po’ fissato nel cercare di usare l’energia rinnovabile in ogni azione quotidiana.

Per concludere. Risparmiare, vivere in modo più sostenibile e rendersi più autonomi dal sistema energetico dei combustibili fossili è una scelta che dipende solo da noi o c’è qualcosa o qualcuno che la rende difficile?

«Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo». Non trovo parole più sagge di queste nel descrivere che solo noi possiamo cambiare le cose e non dobbiamo né possiamo attendere che ci vengano proposte soluzioni dall’alto. La ricetta dell’autosufficienza ci deve vedere protagonisti in prima persona, per combinare gli ingredienti così da ottenere il risultato ottimale per ciascuno di noi.