Chissà cosa avrà spinto Jim Jarmusch a musicare i film di Man Ray, appena restaurati per la prima volta in 4K, probabilmente il cineasta americano sente affinità tra il suo immaginario e quello dell’artista dada-surrealista che ha realizzato diversi film negli anni ’20 nel periodo fertile delle avanguardie storiche, quando il cinema sperimentale raggiunge il suo fulgore soprattutto tra Francia e Germania, lavorando con l’astrazione pittorica e con la messa in scena dell’oggetto. L’occasione – colta al volo dalla sezione Classic del festival di Cannes – è il centenario de Le Retour à la raison, breve cortometraggio del 1923 che...