Viene data per spacciata la Banca Internazionale d’Investimento (IIB), istituto finanziario per lo sviluppo dei paesi del fu Comecon. Quello che, anni fa era stato definito dal suo numero uno, Nikolay Kosov, “un piccolo pezzo di storia sovietica ancora vivo nell’Europa moderna” e che nel 2019 aveva trasferito il suo quartier generale a Budapest. Di proprietà russa per quasi il 50% e ungherese per il 25,27%, la IIB avrebbe esaurito tutte le sue riserve di liquidità per effetto delle sanzioni Ue contro la Russia. Alla fine del mese scorso, trattando della banca, gli organi di stampa internazionali parlavano di rischio...