La rimonta a Genova è rimasta solo un sogno. Sconfitta pesante per i giallorossi: il sindaco uscente Marco Bucci rivince facilmente col 55%, il candidato di Pd-M5S e sinistra si ferma al 38%. Il ballottaggio, che negli ultimi giorni era sembrato un traguardo possibile per il candidato progressista Ariel Dello Strologo, resta un miraggio.

Il Pd si assesta intorno al 20%, un risultato in linea con quelli degli ultimi anni di crisi del partito in città. Il crollo vero è del M5S, che passa dal 18% del 2017 (correva da solo) al 4,4% di queste elezioni. E proprio nella città di Beppe grillo dove nel 2018 il Movimento aveva superato il 35%.

La scommessa del centrosinistra genovese, che dopo il disastro renziano ha cambiato uomini e programmi, era tornare a radicarsi nelle fasce più deboli della città, tra i rassegnati e i delusi. Con un programma centrato sulla redistribuzione, la lotta alle diseguaglianze, l’ambiente. Ma la scommessa non è riuscita: solo il 44% dei genovesi è andato alle urne, gli altri sono rimasti a casa. «La ricetta non ha funzionato», spiega Dello Strologo, che in questa operazione fortemente voluta dal giovane segretario del Pd Simone D’Angelo ci aveva messo la faccia. Con il pieno sostegno di Enrico Letta che è tornato più volte in città per tirare la volata al candidato. «Dobbiamo capire come mai così tanta gente ritiene irrilevante scegliere il sindaco della sua città», dice Dello Strologo, che a metà pomeriggio ha chiamato Bucci per ammettere la sconfitta e assicurare una «opposizione seria».

L’amarezza a sinistra è tanta, nonostante tutti fossero consapevoli della popolarità del sindaco Bucci, che si è intestato la ricostruzione record del ponte Morandi. «La strada che abbiamo imboccato resta quella giusta», spiega Dello Strologo al manifesto. «Dobbiamo smontare la narrazione negativa su un centrosinistra incapace di dare voce alla gente che ha più bisogno. Sarà un lavoro lungo». Secondo il candidato, il crollo del M5S è «un dato politicamente pesante: quell’elettorato è atterrato sull’astensione, ricordo che Bucci è stato votato solo dal 25% degli elettori genovesi».

Esulta il governatore della Liguria Giovanni Toti, legato a doppio filo a Bucci, ma anche teorico di un centrodestra non sovranista: «Il “modello Liguria” che propongo da anni si dimostra vincente. Ha vinto un centrodestra che sa superare lo schema a tre punte che oggi non corrisponde più alla realtà. Un centrodestra che sa aprirsi al mondo civico, al mondo riformista e al centro.

Spero che il centrodestra tragga insegnamento da questa vittoria e capisca che si vince con una coalizione allargata, con i voti moderati, con una politica coerente, progressista, atlantista». E ancora: «Quello di Letta e Conte si è rivelato un campo da calcetto. Il vero campo largo è l’alleanza di centrodestra». Bucci non abbandona lo stile da manager neppure nel giorno della vittoria: «Sono contento che si possa andare avanti altri cinque anni, la nostra visione è condivisa. Dobbiamo fare tante cose e abbiamo molti fondi da spendere nei progetti per la città»