Mancano nove giorni al 12 aprile, data in cui l’Ue ha stabilito che la gran Bretagna uscirà senza un accordo non avendo finora approvato l’unico disponibile. Presidiato all’esterno da militanti e bandiere pro e contro l’uscita dall’Europa, soggiogato all’interno da una disintegrazione che ne paralizza l’attività legislativa, lasciandosi dietro uno stillicidio di dimissioni da ambo i partiti, Westminster continua in mondovisione la sua masterclass su come non decidere il futuro di un Paese di fronte al crocevia più importante della sua storia recente. Tutto sembra risolversi finora in una richiesta extra di tempo all’Ue, dopo aver già bruciato la prima,...