Brexit, Corbyn apre a un referendum bis
Senza accordo ci sarà il ritorno a «frontiere fisiche dure» in Irlanda. Il giorno dopo la farsa del piano B, che Theresa May ha presentato ai Comuni senza sostanziali modifiche […]
Senza accordo ci sarà il ritorno a «frontiere fisiche dure» in Irlanda. Il giorno dopo la farsa del piano B, che Theresa May ha presentato ai Comuni senza sostanziali modifiche […]
Senza accordo ci sarà il ritorno a «frontiere fisiche dure» in Irlanda. Il giorno dopo la farsa del piano B, che Theresa May ha presentato ai Comuni senza sostanziali modifiche rispetto alla prima edizione, arriva il monito della Commissione europea.
«È abbastanza ovviò che se non ci sarà un accordo sulla Brexit ciò comporterà il ritorno a frontiere fisiche tra Irlanda del Nord e Repubblica d’Irlanda e ciò metterà in pericolo gli accordi del Venerdì Santo che hanno garantito finora la pace tra le due comunità», ha ribadito il portavoce della Commissione. «Ci aspettiamo che il Regno Unito ci dica cosa vuole, cosa davvero, davvero vuole», ha proseguito Margaritis Schinas citando le Spice girls.
La premier in grande affanno prosegue con le sue consultazioni allargate che potrebbero durare fino a febbraio: ha convocato i dirigenti di vari sindacati a cominciare dal leader di Unite, Len McCluskey. Jeremy Corbyn con una mossa a sorpresa apre a un secondo referendum, una possibilità fin’ora negata dal leader laburista, infilando nella raffica di emendamenti con cui intende dare battaglia alla Camera dei Comuni, anche quello su una consultazione bis.
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