Internazionale

Brevi dal mondo: Sudafrica, Asia, Yemen, Palestina

Internazionale L'ex presidente sudafricano Zuma indagato per corruzione. Due milioni di sfollati tra India, Nepal, Pakistan e Bangladesh a causa dei monsoni. Houthi e governo yemenita riprendono il negoziato. Soldati israeliani sparano a un bimbo palestinese, è in fin di vita

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 16 luglio 2019

Sudafrica, Zuma inquisito per corruzione

Convocato ieri dalla commissione d’inchiesta che deve giudicarlo entro la settimana per le accuse di corruzione relative a una tangente di 260 mila euro dalla francese Thales per l’acquisto di armi per 4 miliardi di euro nel ’99, l’ex presidente Jacob Zuma ha detto di essere vittima di un complotto di cui la stessa commissione sarebbe parte.

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Monsoni in Asia, oltre cento morti e 2 milioni di sfollati

Il bilancio provvisorio è durissimo: sono oltre cento i morti e almeno due milioni gli sfollati tra India, Nepal, Pakistan e Bangladesh a causa delle frane e le alluvioni provocate dai monsoni. Interi villaggi sono stati spazzati via. L’India è il paese più colpito con 1,5 milioni di sfollati e la peggiore tragedia: un palazzo di quattro piani è crollato.

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Yemen, negoziato tra Houthi e governo al largo di Hodeidah

Dopo cinque mesi di stallo e il ritiro unilaterale dei ribelli Houthi da Hodeidah, ieri Ansar Allah (braccio politico Houthi) e il governo yemenita si sono incontrati su una nave al largo della città portuale: alla presenza dell’Onu hanno ridiscusso il completo ritiro dei militari da Hodeidah e l’applicazione della tregua mediata in Svezia a dicembre.

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Colpito dai soldati, bimbo palestinese in fin di vita

Venerdì scorso Abdul Rahman Ishtaiwi, bambino palestinese di 10 anni di Kufr Qaddum, in Cisgiordania, ha chiesto a suo fratello di comprargli il gelato ed è uscito di casa per andare a giocare. Non è più tornato. Un proiettile esploso da un soldato israeliano contro manifestanti palestinesi lo ha colpito alla testa. Abdul Rahman ora giace in fin di vita in ospedale. Le speranze che si salvi sono minime.

Testimoni dicono che il bambino era lontano dalla manifestazione che ogni settimana si tiene a Kufr Qaddum per protestare contro la chiusura della strada di collegamento al villaggio che passa accanto a un insediamento coloniale israeliano. Dal 2003, per la «sicurezza» dei coloni, i residenti di Kufr Qaddum sono costretti a percorrere una strada molto più lunga e tortuosa.

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