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Brevi dal mondo: Papua Nuova Guinea, Iran, Malawi, Algeria

Internazionale Papua Nuova Guinea, 24 uccisi in violenze tribali. Hormuz, Trump organizza i turni di pattuglia anti-Iran. Due leader delle opposizioni in manette in Malawi. Un altro ex ministro algerino arrestato per corruzione

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 11 luglio 2019

Papua Nuova Guinea, 24 uccisi in violenze tribali

Un massacro con coltelli e armi da fuoco, corpi fatti letteralmente a pezzi: sono almeno 24 le persone uccise in due villaggi nella remota provincia centrale di Hela, in Papua Nuova Guinea. Tra le vittime ci sono donne (di cui due incinte) e bambini. «Il più triste giorno della mia vita», ha detto il premier James Marape promettendo di individuare i responsabili. Un massacro legato alle dispute tribali nella zona ricca di oro e riesplose negli ultimi anni intorno al controllo delle risorse naturali e idriche. Secondo le autorità locali, domenica è stato attaccato il villaggio di Munima e il giorno dopo quello di Karida, come rappresaglia. La zona è divisa in comunità tribali che seguono regole distanti da quelle del governo centrale. Il raddoppio della popolazione negli ultimi 50 anni ha riacceso rivalità nel controllo delle risorse.

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Hormuz, Trump organizza i turni di pattuglia anti-Iran

Ieri gli Stati uniti hanno reso noto il progetto di una coalizione militare (l’ennesima coalizione di volenterosi?) che presidi lo strategico Stretto di Hormuz, sul Golfo Persico, da cui transita un quinto delle esportazioni mondiali di petrolio. A monte, dice Washington, sta la bellicosità dell’Iran, accusato (senza alcuna prova) di aver sabotato negli ultimi mesi petroliere altrui. A protezione dei cargo, gli Usa pensano a un pattugliamento congiunto di cui però non sono stati dati dettagli. Non solo Hormuz: si pattuglierà anche lo stretto di Bab al-Mandab, nel sud dello Yemen, anche questo passaggio obbligato verso il Canale di Suez.

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Due leader delle opposizioni in manette in Malawi

Con l’accusa di frode ieri la polizia ha arrestato in Malawi due leader delle proteste che in questo periodo si sono opposte alla rielezione del presidente Peter Mutharika, al voto dello scorso 21 maggio. Attivisti e membri della Coalizione dei difensori dei diritti umani, Gift Trapence e il reverendo MacDonald Sembereka sono accusati di frode e sottrazione di denaro: lo avrebbero sottratto – dice la polizia – dai programmi UNAids per la lotta all’Aids fingendo di organizzare un evento mai svolto. Loro negano e ribattono: le false accuse sono volte a farli tacere visto il ruolo avuto nelle proteste nazionali.

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Un altro ex ministro algerino arrestato per corruzione

In Algeria un altro degli uomini dell’ex presidente Bouteflika è stato arrestato: l’ex ministro dell’energia e le miniere (e per breve anche premier), Youcef Yousfi, è accusato di corruzione e abuso d’ufficio.

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