Canada, attacco nella riserva indigena: 10 morti
Dieci morti e 18 feriti è il bilancio dell’attacco di domenica notte in Canada. Le vittime sono state accoltellate – la polizia dà la caccia a due uomini ancora in fuga, formalmente accusati degli omicidi: Damien e Myles Sanderson – in 13 luoghi diversi della provincia del Saskatchewan, e in particolare nella riserva indigena James Smith Cree Nation. Secondo le forze dell’ordine, che ancora mantengono il riserbo sul movente, alcune vittime sono state prese di mira deliberatamente, altre in modo casuale. Nella provincia di Saskatchewan e nelle confinanti Alberta e Manitoba è stato detto ai residenti di restare dentro casa e di non dare passaggi ad autostoppisti. «I responsabili dell’aberrante attacco devono essere consegnati alla giustizia», ha detto il primo ministro Trudeau.

In Kenya ricorso di Odinga respinto, Ruto è presidente
La Corte Suprema del Kenya ha respinto le petizioni che accusavano la Commissione elettorale di gravi irregolarità chiedendo di ribaltare l’esito delle elezioni presidenziali dello scorso 9 agosto. Automaticamente viene confermata la sconfitta del leader di opposizione Raila Odinga (48,8%) e viene proclamata la nomina dell’ex vicepresidente William Ruto (50,5%) a capo dello Stato. «È una decisione unanime», ha detto il giudice a capo della Corte, Martha Koome.

Documenti rubati, una giudice dà ragione a Trump
Una giudice federale, Aileen M. Cannon (nominata da Trump), ha dato ragione al team legale dell’ex presidente, decretando che uno «special master» (una sorta di perito giudiziario) analizzi i circa 13.000 documenti recuperati dal Fbi nella residenza Trump in Florida, per verificare che nessuno sia coperto dal segreto professionale fra avvocato e cliente. Nel frattempo, l’indagine sui documenti non potrà continuare, anche se l’Ufficio nazionale dell’Intelligence potrà proseguire la valutazione del rischio posto dalla sottrazione dei file classificati.