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Boric cede anche sulla polizia: legge «del grilletto facile» per i carabineros

Boric cede anche sulla polizia: legge  «del grilletto facile» per i carabinerosIl presidente cileno Gabriel Boric – Ansa

Cile Il provvedimento in favore dei repressori della rivolta che lo portò al potere

Pubblicato più di un anno faEdizione del 7 aprile 2023

Sono passati appena tre anni e mezzo dalla grande rivolta contro il governo Piñera, ma sembra trascorso un secolo. All’epoca, in mezzo alla feroce repressione delle forze di sicurezza, con il bollettino dei morti, dei feriti, delle vittime di lesioni oculari e di violenze sessuali che saliva in maniera vertiginosa giorno dopo giorno, la reputazione della polizia era crollata ai minimi storici.
Oggi, tuttavia, quegli stessi carabineros che hanno ucciso, torturato e accecato hanno avuto ancora una volta la meglio sulle loro vittime. Con la legge ufficialmente chiamata “Naín-Retamal”, ma universalmente nota come ley de gatillo fácil (legge del grilletto facile) – approvata in tempi record da Camera e Senato e ormai quasi a un passo dalla promulgazione presidenziale – godranno infatti di «legittima difesa privilegiata» e di un sostanzioso sconto di pena nel caso (remoto) in cui dovessero esagerare con la violenza operando in difesa propria, di terzi o per scongiurare un reato. E saranno le vittime a dover dimostrare che l’uso «ragionevole» di armi da fuoco da parte delle varie forze di sicurezza non sia stato tale.

Tra il discredito di ieri e il trionfo dell’impunità di oggi, molta acqua è passata sotto i ponti: prima nel segno della speranza – di una nuova e democratica Costituzione, di un governo realmente progressista – poi in quello della disillusione: quella Costituzione non perfetta ma innovativa e coraggiosa è stata clamorosamente bocciata e il governo di Gabriel Boric, che sul referendum costituzionale aveva puntato tutto per guadagnare forza al Congresso, si è indebolito e ha ripiegato su posizioni più conservatrici. E, soprattutto, ha ceduto via via più vistosamente in un campo sempre molto caro all’estrema destra, quello della sicurezza pubblica, prima assecondando la campagna anti-mapuche e ora concedendo una sostanziale licenza di uccidere alle forze di polizia, anziché procedere alla tanto invocata riforma dei carabineros.

Un passo a cui Boric si è deciso, in particolare, di fronte alle crescenti preoccupazioni della cittadinanza riguardo all’aumento della criminalità nel paese, un tempo tra i più sicuri dell’America latina, con il numero di omicidi cresciuto nel 2022 del 33,4% (l’aumento più rilevante dopo quello dell’Ecuador) e con quello dei furti accompagnati da violenze e intimidazioni aumentato addirittura del 63,1%. Preoccupazioni sapientemente alimentate dalle destre e dai giornali, soprattutto in seguito all’assassinio, strumentalizzato in tutti i modi possibili, di una sergente di polizia, Rita Olivares, durante uno scontro tra bande di narcos a Quilpué, lo scorso 26 marzo.

Si spiega così come una legge, quella appunto del “grilletto facile”, che, nel dicembre del 2019, non era riuscito a far passare neppure Piñera, sia stata ora approvata al Congresso (la nuova versione ritoccata dai senatori dovrà solo ottenere un ultimo via libera dei deputati) con il sostegno di un governo che pure aveva fatto della difesa dei diritti umani una delle sue principali bandiere.

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