Politica

Bologna a 30 all’ora, Salvini prova a bloccare Lepore

Bologna a 30 all’ora, Salvini prova a bloccare Lepore

Annunciata una direttiva del Mit sui limiti di velocità. Stretta anche sugli autovelox

Pubblicato 10 mesi faEdizione del 21 gennaio 2024

Autonomia sì, ma fino a un certo punto. Perché se si tratta di riportare all’ordine un sindaco di centrosinistra reo di aver disposto nel suo territorio un limite di velocità per altro previsto dallo stesso ministero dei Traspotri ecco che per Matteo Salvini, che di quel ministero è il titolare, l’autonomia può anche fare un passo indietro.

È quanto succede a Bologna dal 16 gennaio scorso, giorno in cui il sindaco dem Matteo Lepore ha trasformato il capoluogo in Città 30, dove il numero rappresenta il nuovo limite di velocità per le auto su gran parte delle strade cittadine. Un’iniziativa che non è piaciuta al capo leghista, che adesso tenta di imporre la sua volontà da Roma. Di ieri la notizia che il Mit sta lavorando a una direttiva «per chiarire e semplificare il tema dei limiti di velocità, con particolare riferimento ai centri urbani». Immediata la replica di Lepore, costretto da giorni a rispondere agli attacchi del ministro: «Invece di boicottare la nostra iniziativa, invito il ministro Salvini a finanziare il fondo nazionale per il trasporto pubblico e il contratto degli autisti» dice il primo cittadino, mentre l’assessora alla mobilità Valentina Orioli ricorda come le zone con il limite di 30 Km orari sono state definite dal Comune «secondo le norme vigenti e le indicazioni previste dallo stesso ministero di Salvini, che non ha mai fatto mancare un fattivo supporto».

Dopo giorni di polemiche («Il sindaco dice che andando più piano i bolognesi potranno sentire il canto degli uccellini”. Il canto degli uccellini? Lasciamo lavorare chi deve lavorare, dai», ha detto ad esempio), Salvini ha quindi deciso di passare all’azione, forse anche per non pensare più alla mancata ricandidatura in Sardegna di Christian Solinas (a proposito di Sardegna: Olbia, città guidata da un sindaco di centrodestra, è stata la prima in Italia a diventare nel 2021 Città 30, ma il ministro non ha mai detto niente). Ecco dunque la direttiva alla quale si tra lavorando con l’obiettivo, spiegano dal Mit, di «trovare un ragionevole equilibrio tra l’esigenza di garantire la sicurezza (che resta una priorità) ed evitare forzature che rischiano di generare l’effetto contrario». Dal ministero anche un proposta per limitare l’utilizzo degli Autovelox nei centri urbani. Nel frattempo il centrodestra cittadino sta lavorando a una proposta di referendum sulla Città 30 e nei prossimi giorni avvierà la raccolta delle 9 mila firme necessarie per proporre la consultazione.

Dal centrosinistra, anche nazionale, non sono mancate critiche all’intervento del ministro dei Trasporti. «Gli incidenti stradali e la sicurezza delle persone non possono essere strumentalizzati per l’enensima campagna elettorale», commenta Virginio Merola, ex sindaco di Bologna oggi deputato dem annunciando un’interrogazione sulla direttiva annunciata dal Mit. «L’autonomia dei Comuni va rispettata: la misura dei 30 km orari è nel programma elettorale con cui l’amministrazione bolognese è stata votata dai dagli elettori».

«Per Salvini – dice invece il segretario di +Europa Riccardo Magi – l’autonomia va bene solo se fai quello che dice lui da Roma. Anzi no: non va nemmeno bene fare quello che dice lui, visto che il limite ai 30 km orari nelle città è previsto dalle linee guida del suo ministero».
Angelo Bonelli, deputato di Avs, ricorda infine a Salvini come «in tantissime città europee come Madrid, Barcellona, Parigi, Amsterdam, Londra esiste il limite dei 30km/h. Dovrebbe sapere che in queste città la mortalità delle vittime su strada è scesa drasticamente tra il 23 e il 40%».

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