«Vogliamo assicurarci che l’Ucraina abbia ciò che le serve, non solo per avere successo nella controffensiva, ma anche per il lungo termine, per essere certi di avere un forte deterrente», ha dichiarato il segretario di stato Usa Antony Blinken in visita ufficiale a Kiev. La visita era stata preceduta dalle rivelazioni della vigilia secondo le quali Blinken porta la promessa di un nuovo pacchetto di aiuti da più di un miliardo di dollari.

Di questi, circa 275 milioni di dollari di aiuti militari, ivi comprese le tanto discusse (e devastanti) munizioni all’uranio impoverito per i carri armati. In serata anche il Pentagono ha confermato la notizia e, tra l’altro, il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale Usa, John Kirby, ha anche aggiunto durante un briefing con la stampa estera che «le munizioni all’uranio impoverito sono molto efficaci e diversi studi dimostrano che non c’è il rischio di radiazioni». Bisognerebbe chiedere ai soldati colpiti da tumori o da altri mali, molti dei quali anche italiani, impegnati negli anni ’90 nei Balcani che ancora aspettano verdetti dai tribunali contro le amministrazioni militari dei propri Paesi. Il pacchetto di aiuti militari comprende anche altri 175 milioni di non meglio definite «armi provenienti dalle scorte del Pentagono».

Cento milioni saranno invece le sovvenzioni per consentire agli ucraini di acquistare ulteriori armi ed equipaggiamenti da stati terzi. Infine, oltre all’assistenza militare, rivela Associated press, Blinken dovrebbe annunciare oggi quasi 805 milioni di dollari in aiuti civili tra sostegno all’amministrazione statale ucraina, cibo, dispositivi sanitari e beni di prima necessità, lotta alla corruzione e fondi per lo sminamento dei campi agricoli.

DA WASHINGTON si vocifera anche di un trasferimento all’Ucraina di oltre cinque milioni di dollari di beni sequestrati agli oligarchi russi. Si noti che questi soldi provengono da fondi già approvati dal Congresso statunitense e che, a quanto risulta, ci sarebbero ancora più di 4,5 miliardi di finanziamenti già deliberati per armi ed equipaggiamenti. Il nuovo stanziamento di 21 miliardi chiesto dal presidente Biden è ancora in attesa di approvazione. Molti deputati repubblicani, con l’ex presidente Donald Trump in testa, sono sempre più critici al sostegno finanziario massiccio a Kiev. L’amministrazione Biden, tuttavia, continua a ribadire che gli Usa sosterranno l’Ucraina «per tutto il tempo necessario».

PER LA PRIMA VOLTA dall’invasione russa del febbraio scorso, il più alto funzionario statunitense ha passato la notte nella capitale ucraina, «per dare un segnale di sostegno», riferiscono fonti statunitensi. Tuttavia, nonostante le dichiarazioni di rito, le agenzie di stampa rivelano che la visita di Blinken mira a valutare lo stato della controffensiva ucraina, proprio mentre dalle opinioni pubbliche degli alleati occidentali emergono preoccupazioni crescenti per la lentezza dei progressi di Kiev. A tale proposito il segretario di stato Usa ha detto al ministro degli esteri ucraino, Dmytro Kuleba, di aver «visto buoni progressi nella controffensiva. È molto incoraggiante».

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha dichiarato che l’assistenza statunitense all’Ucraina «non può influenzare il corso dell’operazione militare speciale», ma in serata la Russia ha chiesto una riunione del Consiglio di sicurezza Onu sulla questione della fornitura di armi occidentali a Kiev.

INTANTO DALLA ROMANIA hanno confermato che i resti del drone ritrovati nella zona orientale del Paese sono russi. Ma, nonostante i rischi di attuazione dell’Articolo 5 della Nato (di cui Bucarest è membro) evocati da alcuni, il ministro della difesa romeno, Angel Tilvar, ha dichiarato: «Non credo che si possa parlare di attacco; ritengo che dobbiamo saper distinguere tra un atto di aggressione e un incidente». (s. ang.)