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Big Oil nella commissione sul codice ambientale

Pichetto Fratin (Ansa)Gilberto Pichetto Fratin – Ansa

Ambiente Varata la commissione per riordinare le norme in materia: Pichetto Fratin e Alberti Casellati l’hanno riempita di consulenti delle grandi aziende più qualche politico ripescato. Avs chiede spiegazioni al governo

Pubblicato 11 mesi faEdizione del 14 novembre 2023

Per riscrivere le norme in materia ambientale il governo ha chiesto una mano a esperti legati alle grandi aziende dei combustibili fossili, delle costruzioni e dei rifiuti. A lanciare l’accusa sono stati ieri i portavoce dell’Alleanza Verdi Sinistra Angelo Bonelli e Luana Zanella dopo aver letto i nomi dei 32 membri della Commissione interministeriale per la riforma del codice istituita il 7 novembre dai ministri dell’ambiente Gilberto Pichetto Fratin e delle riforme Elisabetta Alberti Casellati. La commissione dovrà «elaborare uno schema di legge delega per il riassetto e la codificazione delle normative in materia ambientale onde raccoglierle in un unico terso normativo» ed «lo schema di uno o più decreti attuativi».

CI È VOLUTO qualche giorno per capire chi fossero gli «esperti». Spulciati i curriculum, Bonelli e Zanella ora parlano di «golpe» sull’ambiente e annunciano un’interrogazione parlamentare. La commissione in effetti è zeppa di professionisti ignoti al grande pubblico ma abilissimi a muoversi tra imprese e pubblica amministrazione (al servizio delle prime) più qualche politico rimasto senza poltrona. Una pessima premessa per il nuovo codice.

TRA I NOMI più discussi c’è quello di Aristide Police, avvocato che vanta consulenze per tutte le maggiori aziende del settore energetico e dei trasporti, da Enel a Rfi, da Ansaldo a Anas, e anche per i colossi francesi Edf e Bombardier. Con lui siederanno Teodora Marocco ed Elisabetta Gardini (solo omonima della deputata meloniana) dello studio legale internazionale Gianni e Origoni che tra i clienti elenca Shell, Eni e Snam ed è specializzato nelle autorizzazioni degli impianti di rigassificazione. Ci sarà anche il collega Angelo Lalli, socio di un altro studio legale importante come Piselli & Partners esperto nel settore dei grandi appalti. Pasquale Frisina invece è l’avvocato di fiducia del gruppo Caltagirone, fortissimo nelle costruzioni e nelle grandi infrastrutture, di cui spesso difende gli interessi in sede amministrativa e giudiziaria. Ha un piede nel diritto e uno nella politica il ternano Daniele Carissimi, consigliere leghista dell’assemblea regionale umbra e avvocato specializzato in diritto ambientale, secondo cui l’amministratore delegato dell’Eni Claudio Descalzi «esprime perfettamente il mio pensiero sulla transizione energetica» (cioè: meglio non farla). Barbara Santa De Donno è una veterana, anche se è avvocata tributarista: era già nella commissione per le Valutazioni di impatto ambientale insediata al ministero dell’ambiente dalla forzista Stefania Prestigiacomo nel 2008 che firmò l’autorizzazione alle trivellazioni al largo delle Tremiti a favore dell’irlandese Petroceltic, poi bloccate dalle proteste ambientaliste. L’avvocato Maurizio Pernice, invece, è più noto alle cronache per la nomina a capo dell’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare, anomala per un laureato in legge. Un altro commissario, Sandro Amorosino, è socio dello studio Legal and Public Affairs specializzato in lobbying. Ne fa parte il figlio d’arte Pier Giorgio Romiti, imprenditore nel settore del trattamento delle acque reflue ed ex-top manager nel settore dei trasporti, delle costruzioni e dell’energia.

ANCHE LA NOMINA in commissione dell’avvocato e docente Claudio Cataldi è gradita alle aziende dei combustibili fossili. È uno degli autori della ricerca «Il costo burocratico per l’energia. Le cause e i rimedi» elaborata dall’Istituto di ricerca per la pubblica amministrazione (Irpa) e soprattutto «sostenuta da Snam S.p.A.». Ora potrebbe diventare una bozza di lavoro. L’Irpa è l’influente centro di ricerca fondato dal costituzionalista Sabino Cassese, secondo i ben informati assai ascoltato a Palazzo Chigi. Dall’Irpa proviene anche Elisabetta Morlino, dell’università «Suor Orsola Benincasa» di Napoli. Tra gli scienziati reclutati compare il geologo dell’Eni Stefano Mazzoni. Completa la commissione una pattuglia di «ricollocati». C’è Vincenzo Pepe, già candidato leghista non eletto a Napoli e «ambientalista eretico», cioè favorevole a termovalorizzatori e centrali nucleari. Una poltrona è stata trovata anche per la forzista Urania Papatheu, commercialista siciliana estromessa dal Senato dopo le ultime elezioni.

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