Un euro al giorno per viaggiare sul trasporto pubblico. Berlino non aspetta la decisione del governo Scholz e da Città-Stato vara il successore del “9 euro ticket” che in estate ha rivoluzionato la mobilità di massa. Dal 1 ottobre al 31 dicembre nella capitale tedesca l’abbonamento per bus, tram e metro costerà solo 29 euro al mese: un terzo del prezzo attuale.

La settimana prossima è attesa la conferma ufficiale ma ieri il Consiglio dell’azienda di trasporti “Vbb” ha approvato la tariffa che al giorno corrisponde a meno del costo di un caffè. Una misura politicamente coperta dalla sindaca-governatrice, Franziska Giffey (Spd): nelle ultime due settimane ha messo il “29 euro ticket” in cima alle priorità ed è stata capace di superare le resistenze dentro al suo partito come a convincere il premier del confinante Brandeburgo (che co-gestisce i 30.367 km quadrati della rete in comune) a non mettere il veto.

«Berlino è il Land-apripista e con il biglietto da 29 euro invia un chiaro segnale a favore della protezione del Clima, mobilità moderna e partecipazione sociale. Era necessario fornire un soccorso rapido ai cittadini in difficoltà, ma questa è anche la strada giusta per garantire a lungo termine che il trasporto pubblico costi non più di un euro al giorno. Ci voleva molta convinzione per un progetto così!» è il punto esclamativo di Giffey in conferenza stampa al Municipio Rosso a sottolineare il «coraggio politico» della coalizione formata da Spd, Verdi, e Linke. Al suo fianco la ministra regionale dei Trasporti, Bettina Jarasch, numero due del governo e leader dei Grünen, ammette: «Non è stato un parto facile ma ne è valsa la pena: fra due settimane ci sarà un notevole sollievo nei portafogli di molte centinaia di migliaia di persone».

Formalmente manca solo la decisione scritta, spiegano alla “Vbb”, restituendo la prova dell’accelerazione del governo di Berlino rispetto alla coalizione Semaforo ma anche alla burocrazia ordinaria. «A causa del breve preavviso dell’invito alla riunione non è stato possibile soddisfare i requisiti formali per cui la risoluzione scritta verrà fatta successivamente» si legge nel verbale del vertice dell’azienda di trasporti che resta la più grande d’Europa.

A beneficiare del “29 euro ticket” per il momento saranno solo gli abbonati di Berlino e al contrario della tariffa estiva non potrà essere acquistato mensilmente ma andrà presa in blocco l’offerta dal 1 ottobre al 31 dicembre in modo da garantire a “Vbb” entrate sicure e immediate. Inoltre il nuovo biglietto sarà valido solo per le prime due zone tariffarie della città ma non, per esempio, per il tragitto da e per l’aeroporto internazionale “Willy Brandt” che per metà si trova nel Brandeburgo. Di fatto, il ticket è cucito su misura dei residenti e pendolari della capitale: 6 milioni di passeggeri del bacino metropolitano servito da “Vbb”.

Tutti gli altri dovranno aspettare la decisione del governo Scholz prevista dopo il vertice straordinario Stato-Regioni in programma il 28 settembre. In agenda c’è il terzo pacchetto di aiuti federali pari a 65 miliardi di euro cui sono legati a doppio filo i fondi aggiuntivi per il trasporto pubblico, e quindi il successore del “9 euro ticket” promesso dal cancelliere Spd.

Tuttavia non sarà un incontro facile. Il primo ministro del Nordreno-Vestfalia, Hendrik Wüst (Cdu) – che è anche presidente della Conferenza dei governatori – ha avvisato Scholz di «evitare di fare un’offerta avvelenata» prima dei colloqui sul nuovo pacchetto di aiuti. Tradotto, significa respingere al mittente la bozza del governo che attualmente prevede metà finanziamento da parte dello Stato centrale e metà dai 16 Land.

Ma restano dubbiosi anche il premier del Baden-Württemberg, Winfried Kretschmann (Verdi), il governatore della Baviera, Markus Söder (Csu), e il collega della Turingia, Bodo Ramelow (Linke), rappresentante del partito che vorrebbe il “365 euro ticket” annuale permanente.
In ogni caso l’entrata in vigore di un titolo di viaggio unico per l’intera Germania sul modello “9 euro ticket” non è prevista prima della fine dell’anno. Esattamente per questo Berlino ha deciso di premere l’acceleratore.