Welcome to hell, benvenuti all’inferno si legge su un muro di Bakhmut a poca distanza dalla piazza centrale. A terra un cane morto, ancora integro. Nell’aria i sibili dei colpi, dei quali si sente tutta la traiettoria dal lancio al sibilo fino allo scoppio. A ogni grande incrocio si fa la conta delle colonne di fumo, si prova a indovinare la direzione di tiro ma il vento forte confonde tutto, soprattutto gli odori. Il naso si riempie della puzza di bruciato e di polvere da sparo che neanche le sigarette riescono a coprire. SI COMBATTE vicino al fiume, i piloni...