«Sono cresciuto, mi sono moderato ed ho capito che la vita è più complicata». Il suprematista Itamar Ben Gvir, in una improbabile versione francescana, ieri prima dell’incontro con il premier in pectore Benyamin (Bibi) Netanyahu, ha mandato attraverso il quotidiano di destra Israel HaYom una sorta lettera «ai fratelli della sinistra» israeliana. Scopo: proclamare la sua presunta conversione al rispetto dei diritti civili e assicurare che una volta nominato ministro «non cercherà di imporre la legge religiosa non reprimerà la libertà di dissenso». E che, pur non essendo entusiasta dei Gay Pride, assicurerà «la massima protezione agli uomini e alle...