Cultura

Bellicoso Ebro, tra storia e leggenda

Bellicoso Ebro, tra storia e leggendaMartínez del Mazo, Juan Bautista, «Vista di Zaragoza» (dal fiume Ebro), 1647, collezione del Museo del Prado

Lungo gli argini / 14 Pompeo e Cesare, i saccheggi vichinghi, la cacciata dei mori e il Generalissimo. Ricchissima è la fioritura di memorie dei sopravvissuti e molto numerose sono le biografie di quanti hanno perso la vita intorno alle sue rive e l’impetuoso corso. Sulle sue sponde c’erano i garibaldini alle prese con una propria guerra civile all’interno di quella spagnola: infatti dall’altra parte erano schierate le truppe di Mussolini e Hitler. L’aura mitica la si deve alla battaglia del 1938 tra l’esercito repubblicano, che lo aveva attraversato in una notte e i franchisti, poi vittoriosi, ma che furono bloccati per mesi sul fiume

Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 28 agosto 2022
Due colossali pinnacoli d’acciaio poggiano sull’unico pilastro di un ponte ormai distrutto, che ancora emerge al centro del fiume. In cima al più alto, la figura bronzea di un soldato sostiene una stella, mentre il più basso è coronato da un’aquila in volo, i cui artigli hanno a lungo sorretto un emblema franchista eliminato nel 1986, insieme alle iscrizioni inneggianti al Caudillo. E dal 2008 è sparita anche la targa che ricordava alla cittadina catalana di Tortosa l’inaugurazione del monumento, onorata nel 1964 dalla presenza del Generalissimo. UNA VOLTA ASPORTATI i più evidenti simboli della dittatura, e sorvolando su un’origine...
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