Economia

Beffa per i terremotati: la sospensione Irpef potrebbe rovinarli

Beffa per i terremotati: la sospensione Irpef potrebbe rovinarli

Decreto milleproroghe A fine 2017 si rischiano restituzioni «monstre». Altre norme scontentano tassisti e animalisti

Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 16 febbraio 2017

Sul maxiemendamento al decreto milleproroghe il governo porrà la questione di fiducia, e dopo l’approvazione in Senato – dove il testo è in discussione – si passerà a un veloce ok alla Camera. È questo il cammino previsto per un pacchetto che spazia da misure per le popolazioni terremotate alla proroga degli ammortizzatori sociali per i collaboratori. I sindaci marchigiani però chiedono interventi più incisivi, e il 22 scenderanno in piazza ad Ancona, mentre da Macerata è arrivato l’allarme sulla norma che sospende il pagamento dell’Irpef: secondo Cgil, Cisl e Uil è scritta in modo ambiguo, tanto che si rischia che i lavoratori e i pensionati, seppur beneficiati a breve, saranno poi costretti a versare somme elevate – 4 mila euro in media – in un’unica soluzione entro il prossimo dicembre.

LE MISURE PER IL SISMA riguardano prevalentemente gli eventi del 2012 anche se nelle misure compensative 2017 -2020 sono ricompresi pure i Comuni interessati dai terremoti più recenti. In particolare, per Emilia Romagna e alcune zone di Lombardia e Veneto, si prevede la sospensione delle rate dei mutui e dell’Imu per i privati che hanno ancora l’immobile inagibile, il differimento dei mutui accesi dai Comuni presso la Cassa depositi e prestiti, il rifinanziamento anche per il 2018 delle zone franche urbane. A tutto ciò si aggiunge il dimezzamento del prelievo ai Comuni per il fondo di solidarietà: 4,5 milioni di euro che verranno restituiti alle amministrazioni emiliano-romagnole. Altre misure riguardano il sisma de L’Aquila del 2009. Per salvare i bilanci dei Comuni del Cratere 2009 sono stati stanziati 14 milioni di euro, di cui 12 milioni per L’Aquila. Sono stati prorogati i contratti dei precari, oltre 100, che in queste amministrazioni si occupano di ricostruzione.

Tra le novità, anche la proroga per un altro anno – a 37 anni dal terremoto dell’Irpinia – del Commissario per la ricostruzione del sisma dell’Irpinia del 1980. La previsione ha scatenato la protesta della Lega.

UNA DELLE NORME più contestate è quella che riguarda i tassisti: nella notte è infatti passato un emendamento a firma Lanzillotta-Cociancich che prevede che gli Ncc – noleggio con conducente, auto scure – perdano la caratteristica della territorialità, risultando così favoriti rispetto agli autisti delle bianche . Oltre 300 tassisti ieri hanno protestato: «Il 16 marzo 2016 il governo aveva ritirato l’emendamento, proponendo un tavolo di concertazione che non è mai stato convocato. Ora si torna a procedere, sembra», dicono dall’Usb settore taxi. Proteste anche di Lega e M5S: parlano di «misura pro-Uber».

Via anche a un emendamento contestato dagli animalisti, come denuncia la senatrice Serenella Fucksia (Gruppo Misto): «Si impedisce – protesta – che entri in vigore il divieto di effettuare test su animali per alcol, fumo e droghe, di trapiantare organi tra specie diverse e riutilizzare gli animali per sperimentazioni gravi. E questo accade nonostante il Parlamento si sia espresso, nonostante l’80% degli italiani sia contrario alla vivisezione, nonostante le tante firme raccolte dalla Lav per impedirlo».

QUANTO ALLA BOLKESTEIN, direttiva contestata dagli ambulanti, l’entrata in vigore viene prorogata al 31 dicembre 2018. L’obiettivo resta quello di evitare penalizzazioni per chi ha già avviato le procedure di riassegnazione sul proprio territorio, venendo così incontro alle richieste dei commercianti: ma mentre Fratelli d’Italia apprezza, secondo la Lega il periodo è troppo breve.

Rispetto alla sospensione del pagamento Irpef per le zone terremotate, Cgil, Cisl e Uil Marche spiegano che «se da un lato si chiarisce che i beneficiari sono tutti i cittadini residenti nei comuni del Cratere, dall’altro non sono però chiare le modalità della restituzione». Si rischia insomma di dover staccare assegni monstre a partire da dicembre prossimo.

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