Mercoledì 5 luglio è stato il giorno più caldo di sempre, con una temperatura media globale (dall’Artico all’Antartico, misurata a due metri da terra) di 17,18 gradi Celsius. Il precedente record mondiale era stato registrato il giorno prima, martedì 4 luglio, sempre con 17,18 gradi. Anche il giorno precedente, lunedì 3 luglio, era stato da record mondiale, con 17,01 gradi Celsius.

IL DATO è reso pubblico dal Climate Reanalyzer dell’Università del Maine, uno strumento che utilizza dati satellitari e simulazioni al computer per misurare le condizioni a livello globale. Anche se i dati giornalieri non sono ufficiali, essi rappresentano – ha spiegato lo scienziato del clima dell’Università del Maine Sean Birkle – un’utile istantanea di ciò che sta accadendo in un mondo che si riscalda, tanto che Sarah Kapnick, capo scienziato della National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa) ha spiegato che essi stanno «mostrando un’indicazione di dove siamo adesso». Kapnick ha affermato che è probabile che il mondo stia comunque assistendo al giorno più caldo da «diverse centinaia di anni»: anche se gli scienziati generalmente utilizzano misurazioni molto più lunghe – mesi, anni, decenni – per monitorare il riscaldamento della Terra, i massimi giornalieri indicano che il cambiamento climatico sta raggiungendo un territorio inesplorato.

CHE LA DIREZIONE sia quella indicata dal Climate Reanalyzer lo confermano i dati diffusi sempre ieri dal Servizio per il Cambiamento Climatico Copernicus della Commissione europea: «Il mese di giugno è stato il più caldo a livello globale, con poco più di 0,5 gradi al di sopra della media 1991-2020, superando giugno 2019 – il record precedente – di un margine sostanziale». Secondo i dati, il ghiaccio marino antartico ha raggiunto la sua estensione più bassa per giugno dall’inizio delle osservazioni satellitari, al 17% al di sotto della media. L’estensione del ghiaccio marino artico era leggermente al di sotto della media ma ben al di sopra dei valori di giugno degli ultimi otto anni.

DURANTE IL MESE di maggio 2023, inoltre, le temperature superficiali marine a livello globale sono state più alte di qualsiasi altro maggio precedente, tendenza che è proseguita fino al mese di giugno, con l’oceano globale che ha registrato temperature superficiali marine più alte di qualsiasi altro giugno precedente. Sono anche questi dati rilevati dal centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine. In particolare, per quanto riguarda le temperature superficiali marine di giugno 2023, l’oceano ha registrato temperature superficiali marine più elevate di qualsiasi altro mese di giugno precedente. Nell’Atlantico settentrionale sono state registrate anomalie della temperatura superficiale marina eccezionalmente calde, causate da una combinazione di correnti anomale a breve termine nell’atmosfera e di variazioni a lungo termine negli oceani. Sono state osservate ondate di calore marine estreme in Irlanda, nel Regno Unito e nel Mar Baltico mentre El Niño ha continuato a rafforzarsi nel Pacifico tropicale orientale.

PER CARLO Buontempo, direttore del Copernicus Climate Change Service (C3S), «le condizioni eccezionali nell’Atlantico settentrionale evidenziano la complessità del sistema Terra e ci ricordano l’importanza di monitorare il clima globale in tempo quasi reale. L’interazione tra la variabilità locale e globale insieme alle tendenze climatiche è essenziale per gestire al meglio i rischi e definire politiche di adattamento efficaci».

IN ITALIA, intanto, dopo una giornata di tempo instabile, in particolare sulle regioni settentrionali, con temporali anche molto forti avanza l’anticiclone africano che inizierà a «invadere» la Sardegna, dove già ieri erano attesi picchi di 40°C sulle zone interne meridionali dell’isola. Da oggi temperature in crescita che potrebbero raggiungere anche i 45 gradi. Dovrebbe far molto caldo in tutta Italia, e il ministero della Salute ha informato che sabato saranno tre le città italiane con bollino arancione (livello 2) a rischio per le ondate di calore: si tratta di Firenze, Perugia e Roma. Quattordici invece le città bollino giallo. Il caldo si concentrerà principalmente in centro Italia con l’eccezione di Bolzano.