Italia

Basta militarizzare la politica estera. No alle forniture belliche all’Egitto

Basta militarizzare la politica estera. No alle forniture belliche all’EgittoLa prima fregata Fremm italiana, denominata Carlo Bergamini – wikipedia

Armi Il Governo avrebbe dato il via libera alla vendita all’Egitto di 2 fregate Fremm per un valore di 1,1 miliardi di euro. Alla faccia della verità per Giulio Regeni e della libertà per Patrick Zaki e per altre centinaia di militanti sociali e sindacali seppelliti nelle carceri dei golpisti al governo in quel Paese.

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 10 giugno 2020

Il Governo avrebbe dato il via libera alla vendita all’Egitto di 2 fregate Fremm, la Emilio Bianchi e la Spartaco Scherat. La commessa ha un valore di 1,1 miliardi di euro, e rappresenta solo la prima parte della così detta “commessa del secolo” da 9 miliardi che prevede altre 24 navi tra fregate e pattugliatori, 24 caccia Tiphoon e 24 aerei addestratori M-346.

Alla faccia della verità per Giulio Regeni e della libertà per Patrick Zaki e per altre centinaia di militanti sociali e sindacali seppelliti nelle carceri dei golpisti al governo in quel Paese.

Questo “via libera” è soltanto l’ultima scelta sconsiderata operata dal governo Conte bis in ambito “Difesa” ed Esteri.

Come Rifondazione Comunista abbiamo puntualmente denunciato ognuno dei passaggi che l’hanno preceduta a cominciare dalla norma “government to government” introdotta lo scorso novembre che ha trasformato lo stesso ministero degli Esteri in agente di commercio dell’industria bellica nazionale.

Mentre Guido Crosetto (industriale della “Difesa” e già parlamentare di Fratelli d’Italia) dichiara senza remore che andrebbe affrontata la questione delle banche etiche che “ …creano enormi ostacoli in termini di sostegno bancario al settore…” noi ribadiamo che la questione da affrontare sia quella del micidiale conflitto di interessi tra industria bellica, ministero della Difesa e vertici militari e servizi segreti recentemente posti alla presidenza di Leonardo nella persona del generale Luciano Carta.

Per questo Rifondazione Comunista aderisce alla campagna “Banche Armate” ed invita i propri iscritti e simpatizzanti a valutare la possibilità di trasferire il proprio conto corrente presso Istituti di credito che hanno assunto una posizione chiara in questa materia e direttive rigorose e trasparenti per quanto concerne il finanziamento e il sostegno alle aziende militari e al commercio delle armi.

Con l’occasione ribadiamo l’assoluta urgenza di una riforma organica del comparto Difesa che riveda radicalmente ruolo, scopo e organizzazione delle forze armate e che possa orientare concretamente la necessaria conversione dell’industria di riferimento.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale

Gregorio Piccin, responsabile pace

Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

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