Attacco alle auto di Susanna Schlein, rivendica una nuova sigla anarchica greca
Grecia Nel testo, firmato «Carlo Giuliani Revenge Nuclei», solidarietà ad Alfredo Cospito sotto processo a Torino
Grecia Nel testo, firmato «Carlo Giuliani Revenge Nuclei», solidarietà ad Alfredo Cospito sotto processo a Torino
Hanno aspettato sei giorni per assumere la responsabilità per l’incendio dell’auto della prima consigliera dell’ambasciata italiana ad Atene Susanna Schlein. Lo hanno fatto giovedì mattina con un testo di 119 parole inviato al sito di controinformazione antagonista Indymedia Athens. Come si supponeva, l’attacco rientrava nella campagna in favore dello sciopero della fame dell’anarchico italiano Alfredo Cospito e dei suoi compagni, sotto processo a Torino. La rivendicazione è firmata con una sigla di comodo «Carlo Giuliani Revenge Nuclei», apparsa per la prima volta.
Del resto la comparsa di denominazioni mai usate in precedenza è una pratica non nuova per gli anarchici cosiddetti informali, che fanno dell’assenza di organizzazione e dell’uso di sigle talvolta molto fantasiose un loro tratto distintivo.
«Con lo sguardo rivolto verso la rivoluzione sociale e la solidarietà internazionale abbiamo deciso di mandare il nostro segnale di solidarietà al compagno a alla lotta che conduce contro il regime del 41 bis. Abbiamo scelto di attaccare i veicoli della prima consigliera dell’ambasciata italiana nella Via Blessa 68 a Papagou. Siamo apparsi di notte e ne siamo scomparsi dentro, prendendo con i fatti posizione nella guerra che stiamo vivendo. Una guerra nella quale abbiamo il dovere di stare all’attacco, rivendicando giustizia. Mettiamo al primo posto l’antiviolenza rivoluzionaria e la continua lotta. Per i prigionieri di guerra, le nostre sorelle che non sono tornate a casa».
Nel testo si riportano dettagliatamente le restrizioni previste dall’articolo 41 bis e si collega lo sciopero della fame di Cospito e dei suoi compagni alla lotta condotta dai detenuti greci contro il nuovo regolamento delle carceri che peggiora di molto le già pessime condizioni di detenzione. Basta ricordare che le carceri greche sono quelle con maggior numero di decessi in Europa.
Nella rivendicazione l’azione armata di Cospito viene stranamente presentata in continuità con le cosiddette Nuove Brigate Rosse, ritenute spezzone dello stesso «nesso rivoluzionario», di quella «continuità storica e memoria che il governo fascista di Meloni, ma anche tutti i governi che l’hanno preceduta, vogliono far tacere e sopprimere».
È da oltre un decennio che, nella loro lotta contro il carcere in generale e il 41 bis in particolare, alcuni gruppi anarchici manifestano la loro vicinanza agli altri detenuti «politici»: non una continuità strettamente ideale ma un’affinità di carattere politico legato alla loro repressione. Lo stesso Cospito, durante l’udienza di lunedì scorso a Torino, aveva pronunciato parole di solidarietà sia verso gli altri detenuti anarchici sia verso quelli comunisti.
Da tutto il testo comunque se ne evince che gli incendiari appartengono alla stessa corrente del movimento anarchico di Cospito, che si ispira, tra gli altri, al pensiero del filosofo libertario siciliano Alfredo Bonanno, le cui opere sono state tradotte e che ha vissuto parte della sua vita militante in Grecia, dove fu arrestato nell’ottobre del 2009 con l’accusa di concorso in rapina insieme a Christos Stratigopoulos. Un anno dopo venne rilasciato in virtù dell’età avanzata.
La rivendicazione del «Carlo Giuliani Revenge Nuclei» si conclude con alcuni slogan: «Compagno Cospito, per quanto si sforzino a seppellirti, non ti dimenticheremo mai», «Vittoria allo sciopero della fame di Alfredo Cospito» e «Solidarietà ai prigionieri di guerra e ai (alle) combattenti detenuti nelle infernali prigioni greche».
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