«Chiunque ci sia dietro, deve fermarsi immediatamente», ha dichiarato Rafael Grossi a proposito dei bombardamenti a Zaporizhzhia. Nel fine settimana, infatti, si sono verificati almeno 12 attacchi alla centrale nucleare più grande d’Europa. Il direttore dell’Aiea ha voluto quindi rispondere così a quanti, da più parti, invocavano una presa di posizione chiara dell’organo che dirige. Smilitarizzare l’area sarebbe l’unica soluzione secondo Grossi, il quale ha anche detto che non si arrenderà finché la zona di sicurezza e protezione intorno all’impianto «non sarà diventata realtà» e ha annunciato nuove ispezioni.

Da Mosca era arrivata la richiesta ufficiale, proprio all’Aiea, di indicare «chiaramente e senza ambiguità coloro che compiono questi attacchi», a detta loro gli ucraini. In una nota sul sito del ministero degli Esteri russo a firma di Maria Zakharova si legge: «Siamo convinti che la dirigenza dell’Aiea debba assumere una posizione responsabile in queste circostanze senza precedenti. È arrivato il momento di chiamare le cose con il loro nome, altrimenti i nazionalisti ucraini non si possono fermare. Ciò richiede determinazione e responsabilità. Speriamo vivamente che le dimostreranno». Anche la Rosatom, la società nucleare russa, ha lanciato l’allarme su Zaporizhzhia, paventando il rischio di «un incidente nucleare». Stando all’agenzia di stampa di Mosca Interfax, l’amministratore delegato della Rosatom Alexei Likhachev, ha dichiarato che «l’impianto è esposto al rischio di un incidente nucleare (…) Kiev crede chiaramente che un piccolo incidente nucleare sarebbe accettabile».

Dal canto suo, Kiev si dichiara totalmente estranea ai bombardamenti e contrattacca accusando Mosca di voler far «morire di freddo» gli ucraini. La compagnia atomica di bandiera, l’Energoatom ha scritto in un comunicato che «il 20 novembre 2022, in seguito a diversi bombardamenti russi, si registra che l’area della centrale nucleare di Zaporizhzhia è stata colpita almeno 12 volte». «La Russia mette il mondo a rischio, ancora una volta», conclude il comunicato.
Ieri il presidente francese Macron ha sentito telefonicamente il suo omologo ucraino e ha ribadito l’importanza di smilitarizzare l’impianto per «garantire la stabilità energetica» del Paese.