Come un fenomeno carsico, riemergono in Italia le mai sopite pulsioni per l’energia nucleare. Questa volta da Cernobbio, dove al Seminario Ambrosetti, domenica, ne hanno parlato il ministro dell’ambiente Pichetto Fratin e quello delle infrastrutture Salvini.
Gilberto Pichetto Fratin ha annunciato la convocazione al ministero dell’ambiente, per il 21 settembre, di istituzioni e imprese per la prima riunione della “Piattaforma nazionale per un nucleare sostenibile”.

«Si tratta della scelta di rendere palese quello che deve essere un impegno dello Stato sulla ricerca, la sperimentazione e l’implementazione della conoscenza che abbiamo già nel settore del nucleare – ha spiegato il ministro – e coinvolge molti attori pubblici che hanno mantenuto questa conoscenza, a partire da Enea e le nostre grandi imprese».

«Siamo tra i pochissimi Paesi al mondo ad aver detto di no, ma io ritengo che l’Italia debba, entro quest’anno, riavviare la propria partecipazione al nucleare», gli ha fatto eco Matteo Salvini. «L’Italia non se ne può chiamare fuori – ha aggiunto – conto che entro il 2023 questo governo abbia la forza di spiegare agli italiani perché, nel nome della neutralità tecnologica, non possiamo dire di no a nessuna fonte energetica».