Asturie e Galiza, ondata di plastica sulle spiagge
Spagna Il governo galiziano ci ha messo un mese per ammettere la gravità della situazione e solo ieri ha deciso di innalzare il livello di allerta per consentire l’utilizzo degli aiuti […]
Spagna Il governo galiziano ci ha messo un mese per ammettere la gravità della situazione e solo ieri ha deciso di innalzare il livello di allerta per consentire l’utilizzo degli aiuti […]
Il governo galiziano ci ha messo un mese per ammettere la gravità della situazione e solo ieri ha deciso di innalzare il livello di allerta per consentire l’utilizzo degli aiuti statali.
Nel frattempo un’ondata di pellet di plastica, fuoriuscito da un container perso in mare l’8 dicembre dal cargo Toconao al largo del Portogallo, ha lentamente ma inesorabilmente sommerso le coste della regione atlantica spagnola.
La Galizia affronta così una nuova catastrofe ecologica ma anche economica: la pesca e l’allevamento dei frutti di mare rappresentano voci importanti del suo Pil.
Il pensiero va al 2002, quando la petroliera Prestige inondò di greggio le coste galiziane. Allora il premier di destra spagnolo José Maria Aznar negò la gravità del disastro e si rifiutò di agire tempestivamente, lasciando a migliaia di volontari la pulizia delle spiagge, con l’effetto di amplificare enormemente il danno.
Stavolta a minimizzare è stata la Xunta galiziana il cui presidente, il popolare Alfonso Rueda, ha sperato che la sua attitudine negazionista gli avrebbe evitato una patata bollente a poche settimane dalle elezioni regionali anticipate da lui stesso convocate per il 18 febbraio, che ora rischia di perdere.
Dal 13 dicembre milioni di sfere di plastica del diametro di pochi millimetri hanno iniziato a inquinare lunghi tratti di costa. Utilizzato per produrre oggetti di plastica, il pellet rappresenta di per sé un pericolo fisico e chimico sia per l’ambiente che per la salute umana. Assimilato tramite la catena alimentare può provocare infezioni, senza contare che una parte delle palline bianche è stata trattata con additivi tossici.
Contando sulla complicità della tv pubblica galiziana, la Xunta non ha mosso un dito e ha negato la tossicità delle microplastiche, lasciando a comuni, ambientalisti e volontari l’improbo compito di contrastare la marea bianca. Solo il 5 gennaio Rueda ha attivato i servizi di emergenza regionali ma al livello minimo, impedendo l’intervento dei mezzi e delle squadre del Ministero per la Transizione Ecologica. Il leader del PP ha ceduto solo ieri, quando il pellet ha investito prima gli arenili asturiani e poi quelli cantabri, suscitando l’allarme e l’attivazione dei governi regionali.
Ora la Xunta accusa il governo Sánchez di non averla avvisata tempestivamente mentre socialisti, sinistre e indipendentisti accusano Rueda di mentire.
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