La vendetta americana su Julian Assange – reo, com’è ormai arcinoto, di aver divulgato via WikiLeaks i crimini di guerra statunitensi in Iraq e Afghanistan – si avvicina pericolosamente al suo compimento. La Corte suprema britannica, nella persona del giudice Jonathan Swift, ha respinto l’appello dei legali del giornalista australiano contro l’estradizione negli Stati Uniti che gli costerebbe quasi certamente la galera a vita per essersi macchiato di «spionaggio». Rischia 175 anni di carcere. IN UNA SENTENZA SEPARATA, il giudice ha anche negato ad Assange il permesso di ricorrere in appello contro il respingimento di altre parti del suo tentativo...