Arrestato per corruzione ex ministro di Temer
Brasile Il presidente perde un altro potente alleato
Brasile Il presidente perde un altro potente alleato
Brutte notizie per Michel Temer. Il presidente «de facto» del Brasile, messo in sella dopo il golpe istituzionale contro Dilma Rousseff, ha perso un altro alleato importante, Geddel Vieira Lima. l’ex ministro della Segreteria di governo è stato arrestato ieri a Bahia, con l’accusa di ostruzione alla giustizia. Geddel, considerato uno degli uomini forti del presidente, è il suo secondo importante alleato a finire in manette in meno di un mese.
LO SCORSO 6 giugno era stato arrestato per corruzione l’ex ministro del Turismo ed ex presidente della Camera dei deputati, Henrique Eduardo Alves. Un’accusa che pende anche sul capo di Temer dopo le rivelazioni del quotidiano O Globo, che ha diffuso una registrazione audio in cui il presidente risulta avallare il trasporto di denaro per comprare il silenzio di Eduardo Cunha.
L’EX PRESIDENTE della Camera, vero artefice del golpe contro Rousseff, è in carcere con una condanna a 15 anni e ha minacciato di mettere in piazza i panni sporchi del sistema politico brasiliano, nella bufera per l’inchiesta Lava Jato (la «mani pulite» brasiliana). Il mandato di cattura per Geddel è derivato dalle dichiarazioni del pentito Lucio Funaro, definito il banchiere del Pmdb (il partito di Temer), che lavorava direttamente con Cunha. Un altro stretto alleato di Temer, Rodrigo Rocha, noto come «l’uomo della valigia», è stato liberato dalla Corte suprema dopo esser stato filmato mentre riceveva una valigia di denaro.
TRAMITE della corruzione, un alto dirigente dell’impresa di carni Jbs, che ha inguaiato Temer e che ora sostiene di aver ricevuto tangenti da Geddel quando aveva incarichi nella banca pubblica Caixa Economica Federal, tra il 2011 e il 2014, durante il governo di Dilma Rousseff. Finora, 9 ministri di Temer sono sotto inchiesta per il caso Jbs. A breve, la Corte suprema deve decidere se dar corso alla denuncia penale per corruzione sporta contro Temer dal Procuratore generale Rodrigo Janot.
È LA PRIMA volta che un presidente in carica viene formalmente accusato di corruzione in Brasile. Per la revoca dell’immunità occorre il voto a favore dei due terzi della Camera dei deputati, pari a 342 parlamentari su un totale di 513. In questo caso, il presidente potrà essere sospeso dall’incarico per 180 giorni. Temer ha definito le accuse contro di lui una «finzione legale», e ha detto di aver fiducia nel sostegno della Camera, nonostante decine di deputati abbiano dichiarato di essere ancora indecisi circa la votazione. Il presidente «de facto» ha anche annunciatoche parteciperà al vertice del G20 in Germania, rivedendo la precedente decisione di rimanere in Brasile.
SECONDO O Globo, lo avrebbero consigliato ad andare al G20, che si svolgerà venerdì e sabato, alcuni consiglieri: per un problema di immagine, ma anche per la possibile riunione dei Brics (Brasile, Russia, Cina e India), che dovrebbe tenersi a margine del vertice il 7.
IN BRASILE, movimenti e sindacati, reduci dallo sciopero generale, restano sul piede di guerra contro la riforma del lavoro e delle pensioni voluta da Temer, passata in Commissione al Senato, e in discussione domani.
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