La sedia di Mohammad Rasoulof è ancora vuota, come Oleg Sentsov – che ha ritrovato la libertà, lo abbiamo visto dopo anni di persona presentare il suo film Numbers – il regista iraniano è tra quegli artisti, uno per tutti Jafar Panahi, che il proprio Paese ha condannato all’invisibilità: prigione, divieto di viaggiare. E proprio con Panahi Rasoulof venne arrestato nel 2010, l’accusa contro entrambi era di «cospirazione» – i due registi stavano preparando un film senza permessi ma soprattutto avevano contestato apertamente il presidente Ahmadinejad schierandosi col cambiamento politico rivendicato dal movimento dell’«Onda verde». Rasoulof venne condannato a sei...