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Ancora in recessione: il governo tedesco taglia le stime sul Pil

Ancora in recessione: il governo tedesco taglia le stime sul Pil

Bilancio Secondo i dati diffusi ieri dal ministro dell’Economia Robert Habeck, si prevede ora una contrazione del Pil dello 0,2% quest’anno, rispetto a una crescita dello 0,3% precedentemente stimata

Pubblicato circa un mese faEdizione del 10 ottobre 2024

Tagliate le previsioni di crescita per il 2024, la Germania è al secondo anno di recessione consecutiva, pur aspettandosi una ripresa nel 2025, che coincide con l’anno elettorale, si vota a settembre. Secondo i dati diffusi ieri dal ministro dell’Economia Robert Habeck, si prevede ora una contrazione del Pil dello 0,2% quest’anno, rispetto a una crescita dello 0,3% precedentemente stimata.

La revisione al ribasso delle previsioni arriva dopo una serie di eventi negativi che hanno pesato sulla ripresa economica della Germania, in particolare lo slittamento di almeno due anni del progetto della la chip company Intel, che avrebbe dovuto garantire 3mila posti di lavoro, e l’annuncio di Volkswagen di chiudere stabilimenti e licenziare in massa.

La produzione industriale e il clima economico, mostrano che la fase di debolezza attuale proseguirà anche nella seconda metà di quest’anno, ha spiegato Habeck. Per questo, il cancelliere Olaf Scholz, alle prese con un crollo vertiginoso dei consensi, punta sulla sua «iniziativa di crescita» proposta quest’estate che include una serie di misure da attuare rapidamente: sgravi fiscali, riduzione permanente dei prezzi dell’energia per l’industria, una riduzione della burocrazia e incentivi per mantenere le persone anziane sul mercato del lavoro e attirare lavoratori qualificati stranieri, per far fronte alla carenza di manodopera. Non sarà semplice, considerati i litigi interni alla coalizione Semaforo sempre più smaccati: Scholz, Habeck e il ministro liberale delle finanze Lindner stanno lavorando alla crescita, ma ognuno su un piano diverso.

«È necessario un programma completo di investimenti pubblici nei servizi di interesse generale, nell’istruzione e nelle infrastrutture. Si dovrebbe dichiarare una situazione di emergenza per il 2025 e sospendere il freno all’indebitamento per consentire l’inversione dei piani di taglio ciclicamente dannosi nel bilancio federale del 2025» ha dichiarato il membro del consiglio direttivo della Confederazione tedesca dei sindacati (Dgb), Stefan Koerzell.

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