Il sindaco di New York Eric Adams, in vista dell’ondata di migranti prevista a seguito della scadenza del Titolo 42, ha annunciato una nuova strategia: pagare degli hotel per migranti uomini, adulti e single, in due cittadine nella suburbia vicino a New York: Orangeburg e Orange Lake, con una popolazione di circa 9.770 e 4.600 abitanti, che dovranno fornire « fino a quattro mesi di accoglienza temporanea».

POCHE ORE DOPO l’annuncio, le autorità delle località indicate da Adams hanno dichiarato lo stato d’emergenza che rimarrà in vigore per almeno 30 giorni, prevede che nessun ente esterno possa far arrivare nuovi residenti, e vieta ad «alberghi e motel di ospitare migranti senza avere ricevuto un’autorizzazione».

«Questa contea ha già una crisi abitativa dovuta alla mancanza di alloggi – ha detto il capo della contea di Rockland dove si trovano le due cittadine, Ed Day – Inviare dei pullman pieni di migranti dove non ci sono i infrastrutture per prendersi cura di loro non farà altro che decuplicare il problema». Sono circa 349 i migranti in arrivo.

Il trasferimento era stato pianificato da Adams per «dare ossigeno» alle strutture di New York City che ospitano più di 37.500 richiedenti asilo, e si prepara all’afflusso di nuovi arrivi.

L’ESCALATION che ne è derivata segna una delle prime sfide alla cosiddetta «strategia di decompressione» di Adams, in un momento in cui si prevede che altre migliaia di persone cercheranno rifugio a New York, visto che la città è nel mirino dei governatori Gop degli stati del sud, che continuano a inviare autobus pieni di migranti.

Adams ha dichiarato che le spese per gli alloggi, il cibo e le cure mediche sarebbero state a carico della Grande Mela, ma questo non è bastato a convincere le autorità della Hudson Valley.

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A questo punto non è chiaro se la dichiarazione dello stato di emergenza da parte delle due città impedirà al sindaco di organizzare il trasferimento dei migranti, anche se lo scorso ottobre la metropoli stessa ha emesso il proprio stato di emergenza, nel tentativo di ottenere degli aiuti federali per gestire la crisi dei rifugiati.

CRISI FINO AD ORA gestita non brillantemente da Adams, che ha inizialmente aperto una tendopoli nel Bronx, chiusa prima dell’inaugurazione, in quanto costruita in una zona che si allaga dopo appena mezz’ora di pioggia.

La tendopoli è stata spostata a Randall Island, un’isola fra Manhattan e il Queens, non raggiunta dai mezzi di trasporto, smantellata anch’essa il giorno prima dell’inaugurazione per ragioni simili a quelle della tendopoli precedente.

Da quel momento Adams è sembrato essersi dimenticato dei migranti, tanto che i pullman pieni di persone che arrivano dagli stati Gop vengono accolti da associazioni di volontari che forniscono traduttori, prime cure mediche, cibo e vestiti.

Ora, oltre a cercare di coinvolgere le contee della suburbia, tra le soluzioni al vaglio di Adams c’è l’installazione di un’altra tendopoli, questa volta a Central Park, e il riadattamento di un hangar all’aeroporto John F. Kennedy.

Intanto l’unico provvedimento effettivo è stato quello di sospendere temporaneamente una legge del 1981 che garantisce a chiunque ne abbia bisogno «entro la notte stessa, il diritto a un tetto» e, in caso si tratti di una famiglia, il diritto a stanze private con bagno e cucina.

La sospensione non cancella totalmente il decreto ma solo le parti riguardanti la tempestività e la tipologia degli alloggi, e ha avuto effetto immediato. Il capo dei servizi per l’immigrazione, Manuel Castro, si è difeso dicendo che da inizio primavera sono arrivate già 61.000 persone, numero destinato ad aumentare.

LA NOTIZIA DELL’ORDINE esecutivo è diventata pubblica dopo che un avvocato della Legal Aid Society ha riferito al portale di notizie online Gothamist di aver ricevuto una telefonata da un avvocato del dipartimento dei servizi per i senzatetto che lo informava dell’ordine esecutivo e della loro intenzione di ignorarlo.

La legge sul diritto al tetto è considerata un provvedimento storico, servito da base per molte altre politiche sui senzatetto, inclusa una sentenza del 2008 che richiede che New York dia legalmente un riparo a tutte le famiglie con bambini. Fabien Levy, addetto stampa del sindaco, ha affermato che non è una decisione presa alla leggera. E anche se l’autobus che doveva arrivare a Orange County non è partito «i piani non sono cambiati».