Nell’ultima data italiana del nuovo tour europeo Amaro Freitas, pianista brasiliano, anzi, pernambucano di Recife come Nana Vasconcelos, è atterrato la scorsa settimana a Roma, all’Officina delle arti Pier Paolo Pasolini, che non è nuova a «ospitate» – lusofoniche e non solo – di grande livello e non scontate. Freitas vi ha presentato, in solo, il suo viaggio, e il suo omaggio, alle acque, alla foresta, alle comunità dell’Amazzonia, su piano preparato e qualche altro piccolo strumento – piccole percussioni. L’universo di suono futuribile, terreno, aereo, liquido, arcaico, che riempie YY (acqua o fiume nella lingua dei Sateré-Mawé), il suo...