Matteo Salvini, ieri, non si è accontentato di smentire gli articoli che gli attribuivano commenti molto più che minacciosi all’indirizzo dell’alleata Giorgia Meloni, «Se votasse von der Leyen potrebbe essere la sua fine». Ha dovuto anche annunciare il mandato ai legali per procedere contro chi gli avrebbe messo in bocca parole mai pronunciate. Se alla reazione inusualmente dura si aggiunge che la smentita è arrivata solo verso le 15 ora italiana, quando a Washington, dove si trovava Meloni, erano mattina, è inevitabile sospettare la sfuriata telefonica, per quanto palazzo Chigi categoricamente neghi. La premier, del resto, era già irritatissima col...