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Alluvione, l’ipotesi di un tecnico per commissario

Alluvione, l’ipotesi di un tecnico per commissario

Emilia Romagna, allerta ancora alta. Martedì la visita di Mattarella

Pubblicato più di un anno faEdizione del 28 maggio 2023

La nomina del commissario straordinario per l’alluvione dell’Emilia Romagna è ancora lontana. Mentre prende piede l’ipotesi di una figura tecnica – «un soggetto dotato di professionalità specifica e competenze manageriali», è l’identikit tracciato dal governo -, la maggioranza continua ad essere spaccata e chiunque interviene sul punto, butta la palla in tribuna.

«La nomina arriverà al momento opportuno», ha detto Antonio Tajani; «Deciderà il Consiglio dei ministri, ma non so quando, non faccio io l’ordine del giorno», ha ribadito la ministra Marina Calderone. Nonostante lo scambio di complimenti arrivato nei giorni scorsi tra Giorgia Meloni e Stefano Bonaccini, al momento la candidatura del governatore dell’Emilia Romagna non sembra tra le più forti, e tra i nomi che più rimbalzano nelle discussioni c’è quello dell’ex capo della protezione civile Fabrizio Curcio. L’altra ipotesi, più debole, è quella di costruire una specie di struttura commissariale collegiale con il coinvolgimento dei presidenti delle tre regioni coinvolte: oltre a Bonaccini, dunque, troverebbero spazio il marchigiano Francesco Acquaroli e il toscano Eugenio Giani. C’è poi anche chi dice che «mister x» sarà un prefetto e chi continua a ritenere calda la strada che porta al viceministro delle Infrastrutture Galeazzo Bignami, bolognese di Fd’I che, tra le altre cose, viene dato per papabile anche come candidato della destra alle regionali del 2025.

Il problema, ad ogni buon conto, sarà soprattutto accontentare le varie componenti della maggioranza di governo, che in questa storia come in altre continua a voler occupare ogni incarico disponibile, senza ascoltare nessuno né prendere in considerazione altro all’infuori dei propri equilibri interni. In attesa, in questo senso, c’è soprattutto la Lega, che sin da subito ha cominciato a mugugnare sul commissario straordinario, rivendicando per sé un qualche ruolo di primaria importanza in Emilia. Anche qui sullo sfondo si pensa alle elezioni regionali previste tra due anni.

Meloni, per ora, ha gioco facile a scansare le polemiche buttandola sulla retorica delle preoccupazioni più urgenti (la situazione generale ancora difficile, i fondi da trovare), ma quella del commissario resta una partita importante, oltre che un bel grattacapo per il governo.

Intanto, in Emilia Romagna, anche per oggi il livello di allerta è alto (arancione, un gradino sotto il rosso), ma molti sfollati stanno cominciando lentamente a tornare a casa. Secondo i dati forniti dalla Regione, sono 1.401 le persone ospitate negli alberghi e nelle strutture messe a disposizione dai comuni del territorio: 1 in provincia di Rimini, 279 in quella di Forlì-Cesena, 858 in quella di Ravenna, 263 in quella di Bologna. Per la giornata di martedì, infine, è prevista una visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella nei luoghi del disastro.

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