Alluvione in Sud Kivu: più di 400 vittime e 5.500 dispersi
Repubblica Democratica del Congo Antonio Guterres: «Un nuovo esempio dell'accelerazione del cambiamento climatico e delle sue drammatiche conseguenze per i paesi che non sono coinvolti direttamente nel riscaldamento globale»
Repubblica Democratica del Congo Antonio Guterres: «Un nuovo esempio dell'accelerazione del cambiamento climatico e delle sue drammatiche conseguenze per i paesi che non sono coinvolti direttamente nel riscaldamento globale»
Sebbene l’Africa contribuisca marginalmente alle emissioni di gas serra, subisce maggiormente le conseguenze del riscaldamento globale. Temperature in aumento, siccità, erosione costiera, rischio di cedimento del suolo e soprattutto inondazioni: le conseguenze del cambiamento climatico diventano sempre più evidenti e drammatiche. Una dimostrazione della situazione sempre più complessa sono le alluvioni che stanno colpendo in questi mesi le popolazioni di paesi come Burundi, Kenya, Tanzania, Ruanda, Sud Sudan e Repubblica Democratica del Congo (Rdc), con un aumento esponenziale di sfollati e morti.
Il governo nazionale della Rdc ha osservato questo lunedì una giornata di lutto nazionale, in memoria dei morti e dei dispersi nel territorio di Kalehe (regione orientale Sud Kivu) dove, dallo scorso giovedì, sono stati recuperati circa 400 corpi. «La situazione umanitaria è molto difficile – ha indicato all’agenzia Afp Théo Ngwabidje Kasi, governatore del Sud Kivu – da giovedì troviamo corpi ogni minuto (…) siamo ormai a più di 400 corpi ritrovati: 142 a Bushushu, 132 a Nyamukubi e 120 sono stati appena trovati galleggianti sul lago Kivu all’altezza dell’isola di Idjwi».
Quasi 5.500 persone sono ancora disperse, mentre per le autorità locali la priorità è innanzitutto seppellire le persone per evitare epidemie e fornire accoglienza agli oltre 20mila sfollati nell’area.
Al termine del Consiglio dei ministri di venerdì, Kinshasa ha annunciato l’invio di una missione governativa per sostenere il governo provinciale nella gestione di questo disastro ambientale che vede ancora numerose aree isolate e sepolte dal fango, con oltre 5mila abitazioni distrutte in poche ore. Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha sottolineato sabato, durante una visita in Burundi, che si tratta di «un nuovo esempio dell’accelerazione del cambiamento climatico e delle sue drammatiche conseguenze per i paesi che non sono coinvolti direttamente nel riscaldamento globale del pianeta, ma che ne pagano le conseguenze con sfollati e vittime tra la popolazione».
«Il cambiamento climatico ha aumentato fino a 80 volte la probabilità che piogge intense causino inondazioni storiche con un’intensità maggiore del 20%», ha indicato un report del World Weather Attribution (una rete globale di scienziati che valuta il legame tra eventi meteorologici estremi), con effetti causati dal cambiamento climatico che si manifestano attraverso «un aumento significativo delle temperature e della siccità, ma anche con inondazioni distruttive, raddoppiate negli ultimi 5 anni più velocemente che nel resto del mondo».
Inondazioni che hanno colpito numerosi paesi dall’area del lago Ciad (Nigeria, Niger, Ciad) per spostarsi poi nell’area dell’Africa centrale e orientale, lasciando una scia di morti: oltre 800 vittime e centinaia di migliaia di sfollati in particolare in Tanzania, Ruanda, Sud Sudan e Rdc. Vittime che si aggiungono alle popolazioni colpite dalle inondazioni dello scorso mese in Nigeria (700 morti) o da quelle uccise dal passaggio del ciclone Freddy – ciclone classificato come il più longevo mai registrato dopo una traversata senza precedenti di oltre 8.000 km da est a ovest nell’Oceano Indiano – che ha pesantemente colpito il Madagascar, il Malawi ed il Mozambico lo scorso marzo.
Secondo un rapporto pubblicato dalle Nazioni unite, i paesi africani spendono tra il 2 e il 9% del loro budget per combattere eventi meteorologici estremi, che siano cicloni devastanti e inondazioni o siccità implacabili, cifra irrisoria in confronto agli effetti devastanti del cambiamento climatico, aggravati da un’endemica carenza organizzativa e di infrastrutture.
«Il cambiamento climatico sta avendo un impatto devastante sulle economie africane e si prevede che la situazione peggiorerà negli anni a venire», ha dichiarato all’Associated Press Antonio Pedro, segretario della Commissione economica per l’ambiente delle Nazioni unite indicando che «l’Africa rappresenta solo il 2-3% circa delle emissioni globali di gas serra, ma ne sopporta le conseguenze in modo sproporzionato con effetti disastrosi sulle popolazioni».
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