Tutti alla corte del faraone al-Sisi: pare che il confronto tra Usa, Russia e Europa si sia silenziosamente spostato sul campo egiziano. Non solo per il ruolo del Cairo in Libia ma anche per la ridefinizione di influenze militari e commerciali. Da domenica sono in corso una serie di meeting tra le autorità egiziane e le controparti statunitense, francese, russa, tedesca e britannica, un mare di consenso in cui il presidente golpista, campione di violazione dei diritti umani, sguazza. Il ministro degli Esteri egiziano Shoukry è in questi giorni a Washington per incontrare l’establishment dell’amministrazione Trump e aprire la strada...